Cerca

Tpl, aperte le buste della gara bandita da Astral

Tpl, aperte le buste della gara bandita da Astral

CIVITAVECCHIA – La riforma del Trasporto Pubblico Locale nel Lazio entra nella fase più delicata. Il nuovo modello regionale – avviato nel 2019 e strutturato in 11 Unità di Rete (UDRE) per raggruppare i comuni ed eliminare l’attuale frammentazione – procede tra ritardi, gare in corso e molti interrogativi. L’avvio, inizialmente previsto per metà 2025, slitta ancora. E intanto si accendono i riflettori su quello che sarà il futuro del Tpl anche a Civitavecchia.

A quanto pare, infatti, nelle scorse settimane sarebbero state aperte le buste della gara bandita da Astral per l’Udre Tirreno Nord, il bacino che comprende Civitavecchia. Non c’è ancora ufficialità, ma sarebbe stata individuata l’Ati che dovrebbe subentrare nella gestione del Tpl oggi affidata a Civitavecchia Servizi Pubblici. Dalle attuali oltre 180 gestioni locali si passerà a 11, con contratti da 9 anni prorogabili fino a 4,5. Un processo simile – ricordano gli addetti ai lavori – a quello delle acque con gli Ato. Le città capoluogo restano fuori (Roma, Latina, Viterbo, Rieti e Frosinone manterranno i propri operatori), mentre Civitavecchia viene considerata “territorio non capoluogo” nonostante ospedale di riferimento per l’area, scuole superiori comprensoriali, tribunale e porto internazionale. Già questo rappresenta un punto che segna le prime criticità.

La gara, inoltre, è stata bandita sui chilometri di servizio riconosciuti dalla Regione: 412 mila km annui per Civitavecchia, quelli coperti economicamente dal contratto. I restanti 112 mila km, indispensabili oggi per coprire linee aggiuntive e orari scolastici, il Comune potrà mantenerli solo chiedendone l’integrazione al nuovo gestore, con costi da valutare. Conviene davvero? E cosa accadrebbe al bilancio di Csp, già in equilibrio fragile? Il nodo più delicato infatti è rappresentato dalla linea Porto–Stazione, spina dorsale del Tpl e principale fonte di ricavo per la municipalizzata: 1,5 milioni di euro tra agosto 2024 e lo stesso periodo del 2025, grazie agli imponenti flussi crocieristici. Difficile immaginare che un privato subentri nel Tpl lasciando fuori la linea più remunerativa. Se la società dovesse perderla, quale sarebbe il suo futuro? Potrebbe reggere senza il suo asset principale? A ciò si aggiunge il tema personale: il censimento risale al 2019, ma nel frattempo sono arrivati pensionamenti, scatti di anzianità, lavoratori in somministrazione. Chi garantirà tutele e continuità occupazionale? Con gli utenti che si troveranno alle prese con una nuova rivoluzione del servizio, quando ancora stanno metabolizzando gli ultimi cambiamenti.

La UilTrasporti, attraverso il sindacalista Sami Jamaldine, chiede “un percorso serio e condiviso tra sindacati, amministrazione e Csp per non arrivare impreparati”, puntando sulla “salvaguardia dei livelli occupazionali e del servizio reso all’utenza, coinvolgendo anche la politica e soprattutto i consiglieri regionali del territorio”. Perché per Civitavecchia questa è una partita da cui potrebbe dipendere anche la tenuta economica della municipalizzata

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia di Civitavecchia

Caratteri rimanenti: 400

Edicola digitale