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19 Dicembre 2025 - 09:08
Finalmente l’attesa svolta nella vicenda del palazzo di ampia volumetria, in zona San Faustino, che si affaccia su via Sant'Agostino, via Bellavista e via Lucchi. Il Comune ha deciso di intervenire con l’esecuzione di lavori in danno, affidando l’opera di messa in sicurezza alla società Fiorillo di Viterbo per un totale di poco più di 16mila euro. Successivamente procederà nei confronti della proprietà dello stabile per il recupero della somma spesa. L’edificio, abbandonato da oltre 4 decenni, negli ultimi anni è occupato abusivamente da varia umanità che, oltre ad averlo eletto come rifugio tutte le notti, pare lo utilizzi anche come luogo di spaccio. Alla situazione di insicurezza lamentata in molte occasioni dai residenti, si somma il fatto che l’edificio è ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Inoltre a causa dello stato di abbandono e di totale incuria, dallo scorso marzo delle transenne delimitano le facciate su via Sant’Agostino e su via Bellavista dopo la caduta di tegole dal tetto che mostra evidenti segni di deterioramento. Molte le segnalazioni da parte degli abitanti della zona, accompagnate da una serie di esposti che hanno portato soltanto a delle soluzioni palliative, vanificate e rivelatesi inutili nel giro di poche ore dagli interventi di questura, vigili del fuoco e polizia locale. Tutti i vari tentativi di porre un freno all'accesso abusivo sono falliti miseramente. L’ultimo, in ordine di tempo, a ottobre. Un rettangolo di compensato fermato con due assi di legno fissato sul portoncino avrebbe dovuto scoraggiare gli occupanti. Il giorno successivo era stato tutto divelto, buttato a terra, e l’ingresso era di nuovo accessibile. L’amministrazione Frontini, dopo una difficoltosa ricerca per rintracciare i proprietari dello stabile, ha inviato loro varie diffide. Invano. E mettere le mani su un bene privato avrebbe potuto comportare problemi di tipo legale. Soprattutto a fronte dell’assenza di un apposito regolamento, approvato di recente in commissione. Ora finalmente il Comune può procedere quantomeno ai lavori più urgenti per tutelare la pubblica incolumità, tra cui trovare un modo di sbarrare la porta in maniera definitiva, che regga agli assalti degli abusivi. Oltre alle diffide, l’amministrazione aveva emesso anche delle ordinanze sindacali, tra cui quella del 29 agosto dove si rilevavano “problematiche relative a caduta di materiale dalla copertura e dalle finestre, accatastamento di rifiuti all’interno dell'immobile, ed infine l'accesso indisturbato di persone clandestine nello stabile, come da rapporti di intervento dei vigili del fuoco, della polizia di Stato, della polizia locale e da esposti di privati cittadini trasmessi alla prefettura di Viterbo”.
Considerata l’urgenza dell’intervento, il Comune ha interpellato e poi assegnato con affidamento diretto i lavori alla ditta Fiorillo che ha offerto un ribasso del 4% sull’importo posto a base d’asta. Nella spesa complessiva di 16.098 euro rientra anche l'intervento, sempre di esecuzione lavori in danno, da effettuare in via Mura Saracene a Sant’Angelo di Roccalvecce, per l’instabilità di una canna fumaria riscontrata con rapporto dei vigili del fuoco. Anche in questo caso la proprietà non ha ottemperato a quanto intimato dal Comune tramite alcune diffide dirigenziali. Sono diverse le situazioni analoghe che si trascinano da tempo in cui l'amministrazione ha difficoltà a intervenire trattandosi di beni di proprietà privata. Dal crollo del muro di via della Pila a quello di via Genova - in questo caso i condomini si sono attivati - fino a strada Filante
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