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«Atto tecnico con scarsa visione politica»

«Atto tecnico con scarsa visione politica»

Terza variazione al bilancio di previsione 2025-2027, che per l’anno in corso è di 3 milioni di euro. Ma se per l’assessore Elena Angiani è «un atto tecnico che contiene voci politicamente strategiche», per l’opposizione invece è soltanto «un atto tecnico di scarsa visione politica». Tanto che in fase di votazione, fatta eccezione per Elpidio Micci di Forza Italia che si astiene, tutti i gruppi di minoranza bocciano la “manovra”.

Pur plaudendo la decisione dell'amministrazione Frontini di realizzare la sala del commiato al cimitero di San Lazzaro, contraendo un mutuo da 600mila euro. Un intervento inserito tra gli obiettivi da perseguire anche dagli esecutivi precedenti ma rimasto in standby per mancanza di risorse. Alvaro Ricci, capogruppo del Pd, ha espresso apprezzamento per l’opera auspicando che si riesca a far partire la gara per la realizzazione della sala entro questo mandato, però «abbiamo trovato nella variazione delle spese superflue».

Dello stesso tenore l’intervento della capogruppo di Fratelli d’Italia Laura Allegrini. Bene la sala del commiato «anche se con un aumento del 50% del prezziario perché il progetto è stato modificato» però si è detta perplessa sui 16mila euro per le telecamere: «Serve un impegno più significativo in materia di sicurezza». No anche per Luisa Ciambella di Bene Comune «scelta corretta quella di realizzare la sala del commiato ma votare la variazione significa dare un voto politico alla visione dell’amministrazione». La “manovra” passa a maggioranza.

«Oggi Viterbo compie un grandissimo passo avanti di civiltà» ha commentato la sindaca Chiara Frontini in merito alla sala del commiato «la cui realizzazione era un impegno preso dall’amministrazione con l’associazione dei volontari della cremazione e con la città». Approvato all’unanimità invece il Paesc, piano d’azione per l'energia sostenibile e il clima, su cui ha relazionato l’assessore alla Qualità degli Spazi urbani Emanuele Aronne, ribadendo i «numeri confortanti» del Comune soprattutto per quanto riguarda la riduzione di emissioni di anidride carbonica, un meno 36% rispetto al 21% del 2020, e dei consumi energetici con un meno 78% rispetto al 2018. Sul fronte dell’efficientamento energetico un elemento significativo è costituito dai pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici e che saranno installati anche sulle strutture scolastiche. Anche se sul capitolo degli impianti di energie rinnovabili ha tenuto a rimarcare: «Nella nostra provincia ci sono 2,8 milioni di metri cubi di pannelli fotovoltaici. Viterbo ha già dato».

Focus poi sulle criticità. Per quanto riguarda la situazione del territorio comunale in fatto di cambiamento climatico «il pericolo peggiore sono le ondate di calore», i movimenti franosi, «un’edilizia sviluppata senza aree a verde», la questione idrica «con una dispersione di acqua dalla rete del 35%» e la gran massa di emissioni dovute a mobilità privata e traffico, che rende ancora più importante dotare la città di un piano urbano di mobilità sostenibile.

L’intervento di Aronne si è concluso con un’avvertenza: «Attenzione. Si tratta di processi molto lenti da far girare, gli effetti si percepiranno nel medio lungo termine».

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