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“Femminile, plurale” a Più libri, più liberi: quando un’idea diventa voce di comunità

ALLUMIERE - Alla Fiera della piccola e media editoria di Roma, Più libri, più liberi, c’è stato anche un pezzetto di Allumiere. L’associazione “Femminile, plurale.” APS è stata infatti ospite dello stand della Regione Lazio, trasformando uno spazio fieristico in un luogo di racconto, identità e memoria condivisa. Un’occasione importante per parlare del Premio Letterario Allumiere e, soprattutto, del modo in cui una comunità può riconoscersi attraverso la cultura.

A prendere la parola è stata Brunella Franceschini, che ha ripercorso la nascita del progetto: tutto comincia da uno sguardo sulle radici di Allumiere, dove il ruolo delle donne è stato determinante nel tempo, dalle vicende locali fino all’esperienza della cooperativa La Lumiera. L’idea iniziale, «donne al plurale», ha preso forma nel gennaio 2023 con la fondazione dell’associazione. Un luogo immateriale, come amano definirlo le fondatrici, che si prende cura dei legami, mette in valore i luoghi e li abbellisce, nella convinzione che cultura significhi cura e bellezza.

Il ringraziamento di Franceschini è andato alle realtà che hanno creduto nel percorso fin dall’inizio: il movimento Se non ora quando? di Allumiere, la Casa delle Arti e gli enti istituzionali che ne garantiscono la gratuità delle iniziative. Tra questi, la Fondazione Cariciv di Civitavecchia, con la presidente Gabriella Sarracco e il presidente Starace, il Comune di Allumiere, la Regione Lazio e il main sponsor Soundreef, che hanno reso possibile anche la partecipazione alla fiera.

Uno dei momenti più sentiti è stato l’intervento di Cecilia Toffali, dedicato al significato del logo del Premio. Le sue parole hanno restituito la visione profonda del progetto: ciò che conta è la relazione, quella energia che nasce mettendo in dialogo persone e libri, libri e arti, storie e sensibilità.

A seguire, Flavia Verbo ha illustrato il bando della VIII edizione del Premio Letterario, spiegandone i tempi, le modalità e il valore per il territorio. Un aspetto particolarmente rilevante, ha ricordato, è che ogni edizione lascia traccia nella Biblioteca Comunale di Allumiere, dove le copie cartacee entrano a far parte del patrimonio culturale della comunità.

A dare profondità storica all’incontro è stato l’intervento di Rita Moraldi, rappresentante di Se non ora quando? e tra le fondatrici della cooperativa La Lumiera. La sua riflessione ha rimesso al centro l’eredità di quel progetto: un’esperienza importante non soltanto per i risvolti economici e politici, ma per l’impatto sociale, culturale e di genere che continua a produrre memoria e consapevolezza.

A chiudere la serie di interventi è stato il presidente di Lega Coop Lazio, dottor Iengo, che ha sottolineato come iniziative simili possano essere un motore di sviluppo per territori piccoli e vitali come Allumiere, dove la partecipazione diventa risorsa condivisa.

L’evento in fiera si è concluso con un ringraziamento sentito alle tante persone che sostengono il progetto. Cinquanta donne sono partite da Allumiere per accompagnare l’associazione a Roma: un segnale forte, che racconta un’appartenenza diffusa e la certezza di camminare nella direzione giusta. Una storia che continua, moltiplicando le voci e le possibilità, in un vero esempio di comunità che cresce attraverso la cultura e la relazione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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