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«Bollette fotocopia per i cittadini»

«Bollette fotocopia per i cittadini»

FABRICA DI ROMA - «C’è qualcosa di surreale nelle case di Fabrica di Roma. Arriva la bolletta dell’acqua e, come per magia, è identica per tutti: 54 metri cubi, 158,49 euro, tre componenti familiari. Non importa se sei solo, se hai cinque figli, se consumi poco o tanto. Una fotocopia che sa di beffa». La denuncia arriva dal Comitato Fabrica di Roma e Cittadinanza Attiva, che spiega: «La società Talete Spa, subentrata alla gestione comunale nel novembre 2024, ha deciso di fatturare consumi “ipotetici”, fino a giugno 2025. Una scelta che i cittadini definiscono opaca e irrispettosa, perché non tiene conto dei dati già trasmessi dal comune e ignora la realtà delle famiglie in un momento realmente difficile per tanti. Le bollette sono “pazze” e l’acqua è contaminata, negli ultimi mesi ber 3 volte da colibatteri, nei mesi fatturati era vigente l’ordinanza di non potabilità, ordinanza decatuta solo poche settimane fa con diverse perplessità. Fabrica di Roma, come gran parte della Tuscia, ha vissuto nell’ultimo anno interruzioni di servizio, scarsa pressione e contaminazioni batteriche oltre ai soliti valori ballerini dell’arsenico, problema storico per non parlare dei floruri. Abbiamo avuto ordinanze di non potabilità, rubinetti a secco in piena estate, anziani e invalidi costretti a arrangiarsi, attività commerciali in difficoltà, questa è la normalità. E ora, come se non bastasse - prosegue la nota del Comitato - arrivano bollette che sembrano scritte col ciclostile che costringono i cittadini a fare quello che avrebbero dovuto fare “gli altri”. Talete spende un terzo del proprio bilancio per combattere arsenico e metalli pesanti, ma i risultati sono poi deludenti su più fronti. La società parla di “piano di rilancio” e cerca partner privati, mentre i cittadini si chiedono se la privatizzazione significhi solo più costi e meno diritti, infatti da un veloce confronto tra m³ consumati e costi tra la gestione comunale e quella di Talete vi è una maggiorazione del 50%, cosa non da poco. A Fabrica di Roma fa cresce la voglia di reagire. C’è chi parla di azioni legali, chi invoca l’intervento della Regione Lazio e della Usl, chi chiede semplicemente trasparenza. Perché l’acqua non è un optional, è un diritto. E quando la bolletta diventa un enigma e il rubinetto un miraggio, la pazienza finisce e nel frattempo ci si organizza, perché tacere è diventato non più accettabile», cocludono dal Comitato.

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