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Mercato, tolta la tensostruttura restano solo gli alberi: Comitato all’attacco

Mercato, tolta la tensostruttura restano solo gli alberi: Comitato all’attacco

CIVITAVECCHIA – «Il restyling di Piazza Regina Margherita, che prevede l’abbattimento degli alberi secolari, non piace a nessuno, eppure i lavori devono andare avanti perché non si possono perdere i soldi del PNRR! Questa è la triste giustificazione sostenuta dalla stessa amministrazione comunale che pur ritenendo che il progetto non sia proprio adatto a soddisfare le esigenze di un’area mercatale per cui era stato pensato in origine, ritiene che i lavori debbano andare avanti».

Inizia così una nota a firma del Comitato “Salviamo gli Alberi” - Civitavecchia che torna ad intervenire sulla questione dell’abbattimento di alcuni alberi per il restyling della storica piazza Regina Margherita, un progetto da circa 3 milioni di euro.
«Ci dicono – proseguono dal Comitato – che gli alberi, sacrificati per far posto a pensiline e nuove strutture, sono comunque malati e da abbattere perché pericolosi, ma in oltre due anni dalla prima perizia, (la cui redazione è stata affidata dopo la prima stesura del progetto, a giustificazione degli abbattimenti) nulla è stato fatto metterli in sicurezza. Alla fine a crollare è stato il tendone della vecchia copertura e non gli alberi, perché in questi anni è mancata del tutto un minimo di manutenzione dell’impianto e gli alberi si sono ammalati perché è mancata l’attenzione e la cura necessaria».
Il progetto, incalzano dal Comitato, è stato modificato più volte e «nonostante la nostra disponibilità a collaborare, lettere, comunicati, incontri con uffici e assessore, non siamo riusciti a fare si che la presenza degli alberi, nell'attuale configurazione, fosse coordinata con la nuova struttura. Con i nostri continui solleciti siamo comunque riusciti a strappare la promessa di una variante al progetto che dovrebbe prevedere la piantumazione di nuovi alberi ai lati della piazza, e sulla quale ci riserviamo di esprimere parere non appena visionati gli atti progettuali. Continuiamo comunque a ribadire che, al di là di ogni variante, il progetto non solo non ci piace, ma che è strutturalmente sbagliato e climaticamente dannoso: la piazza si trasformerà in una assolata isola di calore, tale da danneggiare piuttosto che migliorare la frequentazione del mercato e la qualità di vita dei residenti. Il taglio dei Lecci secolari inoltre, oltre a costituire un importante danno ambientale e un vulnus al patrimoniale arboreo e all'ecosistema cittadino, stravolgendo per sempre la storica piazza Regina Margherita, rappresenta un ulteriore ferita alla memoria storico paesaggistica cittadina. E infatti superfluo ricordare l'importanza degli alberi nei contesti urbani che oltre a costituire una componente estetica, svolgono un ruolo essenziale nell’ecosistema urbano con benefici ambientali, climatici, economici e sanitari scientificamente dimostrati. Peraltro ora che il tendone è stato tolto, gli alberi svettano nella piazza nella loro magnificenza rendendo ancora più evidente quale tragedia costituisca il loro abbattimento».

Il Comitato spiega di aver «sperato fino all’ultimo in una rimodulazione della progettualità che armonizzasse le pensiline previste agli alberi ivi presenti, possibilmente dopo aver utilizzato i fondi previsti per il taglio, in un idonea cura fitosanitaria degli stessi; spesa che, visto il valore estetico, ambientale ed economico (desumibile dalle schede della perizia) di questi alberi storici, avrebbe rappresentato un vero e proprio investimento per la comunità cittadina e per il mercato stesso valorizzandone l’area e rafforzandone l’identità di mercato storico. Ma evidentemente gli interessi erano altri. Peccato. Ce lo ricorderemo».

Parole a cui fa eco l’ex delegata Roberta Galletta che è intervenuta sulla vicenda: «La Bellezza di Piazza Regina Margherita finalmente è sotto gli occhi di tutti, dopo che per quasi vent'anni la copertura l'ha mortificata nascondendola e nascondendo la maestosità dei sedici lecci centenari. Senza entrare nel dettaglio di questa vergognosa storia solo una cosa mi preme ricordare, ovvero che il progetto originale non prevedeva alberi perché tagliava tutti quelli esistenti li, segno che evidentemente nelle altre sfere non alberga il sentimento della Bellezza e degli alberi importa poco o nulla. Solo l'intervento dei cittadini, coordinato dalle associazioni ambientaliste, ha cercato per oltre un anno una soluzione a questo scempio. Anche se solo alla fine di questa triste storia vedremo se gli alberi sani saranno davvero salvati e sequelli abbattuti sostituiti con altri. Mi piange il cuore a vedere quanto siano belli e immensi questi testimoni silenziosi della storia del Mercato cittadini e non solo e pensare che saranno abbattuti anche e soprattutto per mancanza di coraggio da chi ci governa. Ricordate sempre che i soldi del PNRR non sono a fondo perduto perché devono sempre essere restituiti. E quando c'è la corsa a spenderli a tutti i costi e il prima possibile c'è sempre qualcuno che ci guadagna, mentre qualcuno altro, sempre le Comunità, ci perdono. In questo caso – conclude – un patrimonio arboreo di grande valore ambientale e affettivo. E anche tanto Storia popolare cittadina».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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