Cerca
07 Gennaio 2025 - 18:08
CERVETERI – “Una detenuta modello”. Così Martina Ciontoli, in carcere a Rebibbia da maggio 2021 per l’uccisione di Marco Vannini, avvenuta a Ladispoli nella villetta dei suoi genitori il 17 maggio 2015, ha già iniziato a lavorare in un bar del Ministero della Giustizia dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 14.30. Ha già scontato un terzo della pena, quindi essendo anche considerata una detenuta modello è scattato l’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario che prevede appunto l’alternanza carcere-lavoro. Una decisione che seppur aderente a tutti i profili di legge, sta scatenando tantissime reazioni da parte dei cittadini non solo di Cerveteri e Ladispoli. Martina Ciontoli si è anche laureata in Scienze Infermieristiche con 110 e lode, ma non nel carcere, prima della sentenza di condanna. La sentenza per lei, così come per il fratello Federico e la mamma Maria Pezzillo, è stata di 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario con dolo eventuale in concorso, mentre il papà Antonio, l’esecutore materiale dello sparo che ha ucciso il povero Marco, ha ricevuto 14 anni di condanna.
Edicola digitale
I più letti
QUOTIDIANO LA PROVINCIA
Editore: EDITORIALE LA PROVINCIA Soc. Coop., c.f. 09106271001 - Reg. Tribunale di Civitavecchia n°14/05 - ISSN 2038-5005 Redazione: Via Annovazzi, 15 - 00053 Civitavecchia. Tel. 0766.503027 - Fax 0766.581316 - Direttore Responsabile ALESSANDRA ROSATI - Testata beneficiaria dei contributi per l'editoria D.Lgs. 70/2017 - Soggetto deputato al trattamento dei dati personali: Cristiana Mori - La riproduzione di tutti i contenuti del sito è vietata senza il consenso scritto dell'editore