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«Pendolari bloccati all’ingresso della stazione di Grotte S. Stefano»

«Pendolari bloccati all’ingresso della stazione di Grotte S. Stefano»

«La situazione sulla tratta ferroviaria Roma–Orte–Viterbo ha superato ormai da tempo la soglia della tollerabilità. Anche questa sera (ieri ndr) l’ennesimo disservizio: il treno delle 17:27 ha subito un ulteriore ritardo, lasciando i pendolari bloccati all’ingresso della stazione di Grotte Santo Stefano». La denuncia viene da Stefano Gasperini, portavoce della linea Roma–Orte–Viterbo.

«Non si tratta - dice - di casi isolati ma di una condizione ormai strutturale. Ritardi cronici, convogli sovraffollati e infrastrutture vetuste: la mobilità quotidiana di chi lavora e studia tra Roma, soprattutto l’alta Tuscia è diventata un percorso a ostacoli. E la percezione diffusa è che la situazione non stia migliorando, anzi peggiorerà con l’arrivo degli orari invernali». I pendolari chiamano in causa la politica regionale. «È inevitabile interrogarsi sul silenzio, o quantomeno sulla scarsa incisività dei rappresentanti locali seduti in Consiglio regionale del Lazio - prosegue Gasperini - Dopo mesi di promesse, tavoli tecnici e comunicati stampa, i pendolari chiedono fatti concreti: investimenti sull’infrastruttura, aumento delle corse, ripristino dei treni veloci, un piano certo e con tempi definiti. Perché la realtà è chiara, la Roma–Orte–Viterbo non è più semplicemente una linea in difficoltà. È una tratta dimenticata, mentre la Regione Toscana e Regione Umbria hanno reinstradato i propri treni regionali nell’ alta velocità, la Regione Lazio è rimasta a guardare lasciando il treno delle 17.27 sulla linea lenta. E mentre i cittadini ogni giorno pagano in tempo, stress e denaro - conclude - la politica deve decidere se continuare a commentare il problema o finalmente risolverlo».

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