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07 Ottobre 2025 - 18:08
CIVITAVECCHIA – Si è tenuta oggi, presso il Palazzo dei Congressi a Roma, l’Assemblea generale di Unindustria, l’Unione degli industriali e delle imprese di Roma e del Lazio presieduta da Giuseppe Biazzo. L’Assemblea ha visto la partecipazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e a concludere i lavori l’intervento del Presidente di Confindustria Emanuele Orsini. Oltre 1200 presenti tra imprenditori, manager, rappresentanti delle istituzioni.
Sono intervenuti, inoltre, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che si sono confrontati in un talk moderato dalla giornalista Rai Tg1 Laura Chimenti.
La competitività dei territori e le direttrici di sviluppo regionale, con traguardi concreti e verificabili; una strategia industriale europea che sappia inserire il Lazio nei principali processi di crescita comunitari; le riforme necessarie al Paese per semplificare procedure, innovare e rendere più attrattivo il sistema produttivo; le sfide legate alle tensioni geopolitiche e ai mutamenti della globalizzazione, che trasformano mercati e catene del valore; il tema del lavoro e della produttività, con l’obiettivo di potenziare occupazione, formazione e innovazione. Questi i temi toccati dal presidente Giuseppe Biazzo durante la sua relazione, intervenuto di fronte alla sua squadra di presidenza e a una platea composta da imprenditori e manager, rappresentanti del governo e dell’opposizione, sindacati e autorità a livello locale e nazionale
Il tutto in una visione chiara per il futuro del Lazio: un Piano Industriale capace di rafforzarne l’identità e accrescerne la capacità di attrarre investimenti e capitali internazionali, valorizzare la centralità delle reti e delle infrastrutture, ridurre gli ostacoli burocratici che frenano le imprese.
«Non ci basta essere seconda regione d’Italia per Pil – ha detto Biazzo – negli ultimi 20 anni l’economia del Lazio è cresciuta agganciata alla media nazionale con previsioni molto robuste per il 2024, ma il valore aggiunto dell’industria manifatturiera si è ridotto. Per questo abbiamo suggerito una matrice di interventi per riequilibrare il peso di manifattura e servizi avanzati all’interno della nostra economia. Un progetto innovativo perché si fonda su indicatori misurabili, che, innanzitutto, danno una direzione chiara verso una diffusa crescita dimensionale delle imprese. Aziende più grandi, infatti, sono in grado di produrre volumi doppi di valore aggiunto, pagare stipendi più alti, investire in innovazione, confrontarsi con nuovi mercati. Abbiamo chiamato le proposte “attivatori”, perché sono leve trasversali a tutti i settori. Insieme, come parti sociali e istituzioni, possiamo fare del Lazio una delle migliori regioni d’impresa europee».
Tanti i passaggi dedicati anche all’area di Civitavecchia, definita dal presidente Biazzo “hub della Blue economy e delle nuove energie”. Per quanto riguarda la definizione della Zona logistica semplificata (Zls) «dopo un anno dalla proposta e il progressivo accerchiamento del Lazio da regioni incluse nella Zes unica, però, non possiamo più aspettare oltre la sua approvazione. La Zls – ha aggiunto - deve essere una prima risposta all’attenzione che meritano le aree industriali della nostra regione. Per noi, infatti, nessuna strategia di sviluppo industriale può prescindere dalla cura e dal progresso dei luoghi della produzione».
E sul Consorzio industriale «deve essere attore protagonista di un sensibile miglioramento dei contesti produttivi e best practice in Italia. Noi crediamo che il Consorzio debba diventare un vero abilitatore di sviluppo e includere altre importantissime aree come Civitavecchia, gran parte di Santa Palomba, l’area della Tiburtina a Roma e i poli del Viterbese. I 100 milioni di euro stanziati dal Governo per le imprese nel perimetro consortile possono essere un importante punto di ripartenza».
Nuovi slanci e possibilità, secondo Biazzo, “possono emergere dal phase out a Civitavecchia” mentre per quanto riguarda le infrastrutture serve una visione d’insieme: “La Frosinone-Latina, la Orte-Civitavecchia, la Salaria, la Cassia, la Roma-Latina, la Cisterna-Valmontone, la Sora-Cassino-Gaeta con il suo porto strategico insieme alla Tav nel basso Lazio, devono essere tutte opere di un unico masterplan, che può ridisegnare la geografia economica e sociale della nostra regione”.
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