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Civitavecchia e Brindisi, gli elettrici scrivono al ministro Pichetto

Civitavecchia e Brindisi, gli elettrici scrivono al ministro Pichetto

CIVITAVECCHIA – Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil intervengono nel dibattito sulla sicurezza energetica nazionale e scrivono al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo di valutare con attenzione il mantenimento in riserva delle centrali a carbone di Brindisi e Civitavecchia.
Nel mirino dei sindacati c’è l’informativa resa dal ministro lunedì 29 dicembre scorso, nella quale il Governo ha illustrato le valutazioni in corso “per individuare tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”, non escludendo l’ipotesi del mantenimento in riserva degli impianti. Una prospettiva che, secondo le sigle sindacali, merita di essere perseguita.

«Si tratta – scrivono – di una ipotesi da percorrere», soprattutto alla luce dei tempi ristretti con cui il Paese è chiamato ad affrontare scelte strategiche decisive per la sicurezza energetica.
Filctem, Flaei e Uiltec chiedono quindi che si imbocchi con decisione “la strada della continuità”, riconoscendo a Enel, attraverso un apposito meccanismo, la gestione in riserva delle centrali di Brindisi e Civitavecchia. Una soluzione che, secondo i sindacati, garantirebbe stabilità gestionale e darebbe una prima risposta concreta al futuro di circa duemila lavoratori diretti e dell’indotto, oltre a tutelare il tessuto economico dei territori coinvolti.
«Mantenere in stand-by le centrali – sottolineano – assicurerebbe la sicurezza energetica del Paese in un contesto di grande incertezza geopolitica», consentendo allo stesso tempo di guadagnare tempo per individuare nuovi progetti industriali capaci di coniugare transizione energetica e tutela dell’occupazione.
Una scelta che le organizzazioni sindacali definiscono “razionale”, oltre che compatibile con il percorso di phase-out del carbone e con il quadro normativo nazionale ed europeo, in continuità con quanto già avvenuto in passato in situazioni analoghe. Nel documento non manca un richiamo alla prudenza: «Viviamo un momento che sconsiglia azzardi e scelte senza ritorno», avvertono i sindacati, evidenziando il rischio che decisioni affrettate possano ricadere pesantemente sul futuro dei lavoratori.

Da qui l’appello finale al Governo affinché si lavori per garantire un futuro occupazionale e industriale a Brindisi e Civitavecchia, evitando “strade ad horas mai percorse in precedenza e per le quali non si intravedono vantaggi”. Filctem, Flaei e Uiltec si dicono infine disponibili a un incontro con il ministro per illustrare nel dettaglio le proprie posizioni e contribuire al confronto su una delle partite più delicate per il sistema energetico nazionale.

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