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31 Dicembre 2025 - 18:08
CIVITAVECCHIA – L’osteoporosi non è solo una malattia delle ossa: è una patologia silente, invalidante e potenzialmente mortale. Il suo volto più drammatico è la frattura di femore, un evento che per molte persone anziane segna l’inizio di una rapida perdita di autonomia e, troppo spesso, rappresenta un punto di non ritorno.
I dati clinici mostrano come la mortalità aumenti significativamente nel primo anno dopo una frattura di femore, con un impatto devastante non solo sui pazienti, ma anche sulle famiglie e sull’intero sistema sanitario. Ai costi umani si sommano quelli economici: ricoveri prolungati, interventi chirurgici, riabilitazione, assistenza domiciliare e residenziale. L’osteoporosi è oggi una delle principali cause di spesa sanitaria indiretta, eppure continua a essere sottovalutata perché “non fa rumore” fino al momento della frattura.
Prevenire prima che sia troppo tardi
La vera battaglia contro l’osteoporosi si gioca prima della frattura. La prevenzione e il monitoraggio regolare della densità ossea sono l’unica strategia efficace per ridurre il rischio di eventi così gravi. Ed è proprio su questo fronte che la ricerca sta segnando una svolta epocale. L’articolo scientifico “Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry Technology: a new frontier to bone density assessment” introduce una tecnologia innovativa per la valutazione della densità ossea senza l’utilizzo di radiazioni. Questo lavoro nasce dalla collaborazione tra Conforti, l’Istituto Ortopedico Rizzoli e il professor Iorio, professore di Ortopedia presso l’Università La Sapienza.
La tecnologia REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry) consente controlli più sicuri, ripetibili e accessibili, aprendo la strada a programmi di screening più ampi e continuativi, soprattutto nelle fasce di popolazione più fragili.
Intelligenza Artificiale: fermare la frattura prima che accada
Accanto alla nuova diagnostica, il secondo lavoro “Artificial Intelligence and Machine Learning in the Diagnosis and Management of Osteoporosis: A Comprehensive Review” porta l’osteoporosi nell’era della medicina predittiva.
Grazie all’Intelligenza Artificiale è oggi possibile individuare con maggiore precisione i pazienti a rischio di frattura, personalizzare i percorsi di cura e migliorare l’efficacia dei trattamenti. L’obiettivo non è più solo curare, ma prevedere, prevenire e proteggere.
Una malattia che colpisce donne e uomini
L’osteoporosi colpisce donne e uomini, spesso in modo diverso ma con conseguenze ugualmente gravi. Negli uomini, in particolare, la diagnosi arriva più tardi e le fratture di femore sono associate a tassi di mortalità ancora più elevati. Questo rende il monitoraggio precoce una necessità clinica, non un’opzione.
Conforti al centro della ricerca italiana e mondiale
Queste pubblicazioni collocano Conforti al centro della ricerca italiana e internazionale sull’osteoporosi, in collaborazione con istituzioni di eccellenza come il Rizzoli di Bologna e l’Università La Sapienza di Roma. Un lavoro scientifico che non si limita alla teoria, ma punta a cambiare concretamente la storia naturale di una malattia troppo spesso ignorata. Perché l’osteoporosi non è una semplice fragilità ossea: è una malattia che invalida, che costa, e che può uccidere. La ricerca oggi offre gli strumenti per fermarla. Sta a noi usarli, prima della frattura.
Le dichiarazioni
«Sono molto soddisfatto – ha spiegato Conforti – dei risultati ottenuti in questi studi sull’osteoporosi, che integra REMS e machine learning, perché rappresentano un passo concreto verso l’innovazione e il miglioramento dell’assistenza sanitaria a beneficio dei cittadini del territorio».
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