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Bye bye 2025. Come accogliere il nuovo anno?

CIVITAVECCHIA – Stiamo per salutare il 2025 ed accogliere il nuovo anno nella consueta notte di San Silvestro; la festa. È un simbolico voltare pagina che ci proietta ad un nuovo anno di buoni propositi, lasciando alle spalle ciò che è stato. Come onorare quindi al meglio l'appuntamento? Tradizione vuole che la scelta sia fatta tra le feste in piazza organizzate dai Comuni, o tra quelle nei locali o nelle case. Nella nostra città, pur essendo pronto un evento di Capodanno in Piazza Fratti, pare non essere percepita quell’aria di festa che ci si aspetta per un evento del genere, anche perchè di pubblicità ne abbiamo vista ben poca. Il Comune, classificandosi purtroppo fanalino di coda tra i 157 progetti valutati dalla Regione Lazio, avrebbe ripiegato all’ultimo, in fretta e furia, su artisti locali che, seppur bravi, non hanno una forza oggettiva per richiamare un pubblico di grandi numeri. Come ci si organizza dunque a San Silvestro se gli eventi cittadini rischiano di essere poco attrattivi? La tendenza è sempre quella che accomuna molte realtà italiane: oltre alla scelta del classico "veglione" di Capodanno, vi sono le sempre amate cene in casa, con una crescente attenzione ad evitare sprechi alimentari e ad orientare la scelta su prodotti locali. Festeggiare in casa è ormai prassi consolidata, sia per esigenze economiche che per la volontà di mantenere viva la condivisione tra le persone più care, che siano familiari o amici. Anche nelle abitudini festaiole si nota però un lento cambiamento, con eventi privati più “smart” che prendono piede. Un modello che potrebbe diventare un’alternativa replicabile nelle feste di piazza, con performance itineranti e piccoli concerti. Idee che già in diversi Comuni funzionano da anni con ottimi risultati. Tornando al vissuto tradizionalpopolare, resta un elemento difficile da sradicare: i botti di Capodanno. Nonostante la sensibilità crescente verso gli animali e le campagne di informazione, i petardi continuano ad accompagnare la mezzanotte. In molte città si sta passando ai fuochi “silenziosi” o ai soli spettacoli luminosi, capaci di evitare traumi a cani, gatti e fauna urbana. Un’opzione che anche una realtà come Civitavecchia potrebbe valutare, seppure non sia oggettivamente semplice: il cambiamento dei comportamenti, da parte dei cittadini, deve risiedere nella mentalità e non certo imposto a colpi di inutili ed inapplicabili ordinanze anti-botti. Per Civitavecchia, anche il 31 dicembre resta uno specchio della sua situazione attuale: una città che vive di potenzialità, più che di scelte. Una festa in piazza, un concerto di richiamo o uno spettacolo luminoso potrebbe trasformare il Capodanno in un appuntamento capace di attrarre pubblico e valorizzare il territorio. Forse è proprio questa la riflessione da portare nel 2026: un Capodanno in piazza non è solo un concerto, ma un investimento simbolico per la vitalità della città che viene anche incontro a chi magari, per tanti motivi, un Capodanno non può permetterselo. Non resta che scegliere di farlo. Buon 2026 ai nostri lettori!

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