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1 novembre 1928: inaugurazione della ferrovia Civitavecchia – Orte

CIVITAVECCHIA – La città, in occasione dell’inaugurazione della linea ferroviaria Civitavecchia-Orte, fin dalle prime ore del mattino presenta un’insolita animazione. Il tempo che minacciava pioggia, si è rasserenato.

Dappertutto sono stati issati pennoni, sventolano centinaia di bandiere e drappi. Per le vie si leggono scritte che inneggiano al re, al duce e all’on. Augusto Turati, segretario generale del PNF. Il podestà, il Fascio e i principali sodalizi della città hanno pubblicato patriottici manifesti.

Al forte Michelangelo, in segno di festa, tuona il cannone. Alle 7.30 in punto, giunge l’on. Turati proveniente da Roma in automobile. Lo accolgono il podestà Cinciari, il segretario politico del Fascio Alibrandi, il segretario federale dell’Urbe Umberto Guglielmotti, il generale Ezio Babbini comandante delle Scuole centrali militari e le altre autorità cittadine.

La folla immensa prorompe in un caloroso applauso. Tutte le organizzazioni sfilano a largo Plebiscito rendendo omaggio a Turati. Lo spettacolo è imponente. Molto ammirata la massa, lunga e ordinata, dei lavoratori del porto e lo splendido sfilamento delle Piccole italiane, dei Balilla, dei marinaretti e degli Avanguardisti. Nella residenza municipale si saluta il Segretario generale e si firma l’atto che sanziona l’inizio della soluzione dell’annoso problema terriero, che porterà vantaggi rilevanti alla nostra laboriosa popolazione.

In piazza Vittorio Emanuele una folla enorme acclama l’on. Turati che si affaccia e pronuncia un breve discorso compiacendosi del perfetto ordine in cui si sta svolgendo l’odierna adunata. Sottolinea che in occasione della celebrazione della Marcia su Roma, il regime inaugura innumerevoli opere di pubblica utilità (in tutta Italia sono inaugurate 6 nuove linee ferroviarie).

È inaugurato l’acquedotto del Mignone, il quarto di cui la città si dota. Viene scoperta una lapide sulla facciata del Comune nella quale si leggono le parole del duce: “Civitavecchia la città cara al mio cuore di fascista”. Sono quindi inaugurate: la Casa del Fascio, le case popolari, l’edificio delle scuole medie, la scuola di educazione fisica, la Calata Principe Tommaso di Savoia, la caserma Italo Stegher. Sono inaugurati, presso Porta Claudia, i lavori di sistemazione della strada nazionale per Roma.

Finalmente s’inaugura la ferrovia Civitavecchia-Orte: il treno inaugurale arriva alle 11.25 da Orte. Presso il punto d’arrivo è stato costruito un padiglione adorno di fiori e bandiere. Il vescovo Cottafavi celebra la messa. Al giungere del treno l’entusiasmo è enorme. Sono trascorsi più di trent’anni dal progetto originale. Il convoglio ferroviario è composto di vetture adorne di bandiere nazionali. Il podestà pronuncia un breve discorso affermando che per volontà del regime la ferrovia, che collega i due mari, è un fatto compiuto. Anche il vescovo pronuncia un applaudito discorso.

(liberamente tratto dal Corriere della Sera del 2 novembre 1928).

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