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Serie A: vincono Roma, Juventus e Inter

QUI COMO-VERONA. Il Como torna al successo, l’Hellas Verona resta ancora a secco. I ragazzi di mister Cesc Fabregas superano 3-1 i gialloblu al Sinigaglia: decidono i gol di Douvikas, Posch e Vojvoda. I padroni di casa partono subito con il piede sull’acceleratore, colpendo il palo dopo appena 6’ con un calcio di punizione di Nico Paz. Neanche il tempo di riorganizzarsi per gli scaligeri, che i biancoblù passano in vantaggio al 9’ grazie alla rete messa a referto da Douvikas: cross dalla sinistra di Valle e colpo di testa vincente dell’attaccante greco. La compagine di Paolo Zanetti inizialmente fa fatica a trovare spazi, ma al 23’ si ritaglia la sua prima chance con Serdar, sul quale è decisivo l’intervento di Butez. Quest’ultimo, però, due minuti più tardi combina un pasticcio insieme a Caqueret regalando palla a Serdar: il centrocampista ne approfitta realizzando il gol del pareggio. Il Como non resta a guardare e al 32’ Nico Paz, imbeccato ottimamente da Caqueret, si presenta a tu per tu con Montipò, il quale sventa la minaccia con una grande uscita. Il più attivo nel Verona è sempre Serdar, che al 35’ sfiora il 2-1 sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al termine dei 3’ di recupero, le due squadre vanno a riposo sul parziale di 1-1. Nella ripresa il Verona prova subito a rendersi pericoloso con Giovane che pesca Orban, la cui conclusione viene deviata in maniera provvidenziale da Ramon. Al 62’ i padroni di casa tornano in vantaggio grazie alla marcatura di Stefan Posch che, su assist di Caqueret, anticipa Valentini e fa 2-1. I gialloblù provano a spingere sull’acceleratore aggiungendo anche Sarr al parterre di attaccanti in campo, ma il gioco spezzettato non permette loro di andare ad impensierire Butez. Nel finale Bradaric ha la grande chance per pareggiare, ma l’estremo difensore avversario si supera. In pieno recupero la squadra biancoblù mette il punto esclamativo sul successo con il neo-entrato Mergim Vojvoda che, servito da Jesus Rodriguez, firma il definitivo 3-1. In virtù di questo risultato il Como sale al quarto posto con 16 punti, mentre il Verona resta a ridosso della zona retrocessione a quota 5. Nel prossimo turno i lombardi saranno impegnati sabato nella trasferta del Maradona contro il Napoli; i veneti, invece, ospiteranno l’Inter al Bentegodi domenica alle 12.30.

QUI JUVENTUS-UDINESE. Dopo un’attesa durata otto partite la Juventus è tornata alla vittoria. All’Allianz Stadium di Torino, la squadra affidata momentaneamente a Brambilla ha superato l’Udinese con il risultato di 3-1. Padroni di casa in vantaggio al 5’ con un rigore trasformato da Vlahovic che qualche istante prima, servito da Openda, era stato trattenuto fallosamente da Goglichidze al momento della conclusione. Una discreta Juventus, che ha più volte cercato il raddoppio - in particolare al 38’ e al 39’ quando rispettivamente un tiro dalla distanza di Kostic toccato da Vlahovic e ancora una conclusione del centravanti avevano trovato la reazione di Okoye - si è però vista beffare in pieno recupero. Al 46’, sugli sviluppi di un batti e ribatti in area è stato Zaniolo con un sinistro a giro rasoterra a trovare l’angolo su cui Di Gregorio non è riuscito ad arrivare. Dopo due tentativi degli ospiti in avvio di ripresa, entrambi con Goglichidze, è stata la Juventus a riprendere il controllo del gioco alzando il baricentro e costringendo spesso l’Udinese alla strenua difesa, complici anche alcune scelte del tecnico Runjaic che hanno abbassato la qualità deli friulani. Prima una conclusione fuori di Vlahovic e poi una gran botta di Kalulu respinta dal portiere ospite hanno fatto da preludio al nuovo vantaggio juventino con Gatti che, al 22’, è saltato più in alto di tutti mettendo di testa alle spalle di Okoye. Udinese vicina al pareggio quando, sugli sviluppi di un corner, è stato Bayo a provarci con un’incornata sfiorando il palo alla sinistra di Di Gregorio. Ancora un rigore ha sancito il definitivo 3-1 a favore della Juventus in pieno recupero: serata nera per il difensore Goglichidze che stavolta ha commesso il fallo su Yildiz il quale, come il compagno Vlahovic in precedenza, al 51’ si è presentato dagli undici metri e ha spiazzato il portiere.

QUI ROMA-PARMA. La Roma risponde immediatamente al Napoli, torna alla vittoria in casa dopo un mese e riaggancia i partenopei in vetta alla classifica della Serie A. I giallorossi si impongono per 2-1 contro il Parma, vincendo la seconda partita di fila. Tre punti sudati contro un Parma ordinato e sempre più in crescita. Che la partita sarebbe stata insidiosa per i giallorossi lo si capiva dai numeri: dato che si sono affrontate due squadre che fanno della fase difensiva il proprio punto di forza, ma che devono scontare anche diversi problemi in fase realizzativa. A proposito di attacco, Gasperini propone dall’inizio Ferguson, che non partiva titolare dalla sfida con il Lille e, in campionato, da quella del 28 settembre contro il Verona, sempre in casa. La partita dell’irlandese dura appena sette minuti, anche se di fatto si era già conclusa dopo venti secondi, tempo di prendere un colpo alla caviglia (che gli aveva dato noia recentemente) nello scontro con Valenti: una botta che ha reso impossibile proseguire. Al suo posto entra Bailey. La partita è equilibrata, con un leggero predominio territoriale per la Roma ma senza occasioni da rete. Il Parma, infatti, chiude bene tutti gli spazi e al 36’ crea la prima, vera occasione: spunto di Pellegrino sulla fascia sinistra, palla in mezzo su cui arriva il tiro di Ordonez, respinto da Svilar; mentre Bernabé perde tempo e si fa murare. La Roma risponde immediatamente: prima Bailey sbaglia tutto davanti a Suzuki ma viene salvato dal fuorigioco; poi, al 39’, Soulé trova il gol. Richiamato all’on-field review, però, l’arbitro Crezzini valuta (giustamente) impattante e punibile la posizione di fuorigioco di Celik, che ha ostacolato la visuale di Suzuki. Nel finale, lo stesso portiere ospite è attento sul colpo di testa di Dybala su cross di Mancini. La partita riprende con l’uscita di Bailey, bocciato da Gasperini e sostituito da El Aynaoui, con Cristante riportato sulla trequarti. Il Parma ha un ottimo impatto ma la Roma cresce e alza i ritmi, fino a trovare il gol al 63’: angolo di Dybala, Hermoso tutto solo colpisce di testa e approfitta dello scontro tra Suzuki e Delprato, che ha impedito l’intervento al portiere giapponese. Cuesta prova il tutto per tutto inserendo diversi attaccanti e concedendo necessariamente spazio alle azioni giallorosse a caccia del raddoppio. Svilar si mette in mostra su Sorensen e poi il secondo gol dei giallorossi arriva all’81’, quando Dovbyk controlla di coscia dopo uno scambio con Cristante e sfodera un tiro immediato di mancino. A mettere paura alla Roma è Circati, che accorcia all’86’: rimessa lunga di Valenti, Benedyczak prolunga di testa svettando sul neoentrato Ghilardi e Circati in spaccata batte Svilar. La formazione di Gasperini non si scompone però e controlla il risultato sino al triplice fischio finale.

QUI BOLOGNA-TORINO. Pareggio a reti bianche tra Bologna e Torino nel match valido per la nona giornata di Serie A. Partita a ritmi bassissimi e con pochissime occasioni sia per la squadra di Italiano che quella di Baroni, che evitano il ko infrasettimanale e proseguono le rispettive serie positive di risultati. Bologna che viene scavalcato dal Como e scala al sesto posto con 15 punti. Torino che staziona in 11esima piazza con 12 punti. I rossoblù mancano l’assalto alla zona Champions League, occupata dal Milan (18 punti) ma mantengono la striscia di imbattibilità, aperta dal 25 settembre, e torneranno in campo in il 2 novembre nella sfida esterna di Parma, prima di tornare al Dall’Ara per affrontare i norvegesi del Brann nella quarta giornata di Europa League. Torino che ospiterà il Pisa per poi entrare nella settimana del derby contro la Juventus dell’8 novembre. Avvio di partita a ritmi bassi con pochissime occasioni da entrambe le parti. Il primo squillo del match arriva al 24’ con Adams che colpisce la traversa dopo aver saltato un indeciso Vitik. Al 26’ arriva la risposta del Bologna, che va vicino al vantaggio con Lykogiannis che scalda i guantoni di Paleari su una punizione dalla trequarti. Dopo i due squilli alla mezz’ora, la partita si fa sempre più spezzettata con tanti falli e poche occasioni da una parte dell’altra. Nel secondo tempo Italiano manda dentro Castro e Orsolini, mentre Baroni toglie Adams e getta nella mischia Simeone. Match sempre molto nervoso con Casadei che va vicino allo 0-1 con un inserimento su assist di Ilic. Pochi spunti anche dai subentrati con tanti contatti e il Torino che riesce a strappare un buon punto esterno al Dall’Ara.

QUI GENOA-CREMONESE. Un’ottima Cremonese vince per 2-0 in casa del Genoa, che non riesce ad arrestare la sua crisi e viene contestato apertamente dai propri tifosi. Al Ferraris va in scena lo show di Bonazzoli, autore di una doppietta di pregevole fattura. Dopo nemmeno quattro minuti, gli ospiti passano in vantaggio. Vandeputte batte un corner dalla destra, Bianchetti sbuccia la conclusione al volo che si trasforma però in un assist per Bonazzoli, il quale si coordina alla grande e batte Leali da pochi passi con una splendida rovesciata. La rete viene convalidata dopo un lungo controllo al Var per un possibile fuorigioco di partenza dell’attaccante. La neopromossa sembra in controllo e contiene senza affanni gli sporadici attacchi dei suoi rivali, mai davvero incisivi dalle parti di Audero. Al 35’, Vandeputte entra in area di rigore dalla destra e serve a rimorchio Bonazzoli, l’attaccante apre il mancino ma trova l’opposizione provvidenziale di un difensore a pochi passi dalla porta. Gli uomini di Vieira si vedono per la prima volta al 41’, Martin trova la barriera con una punizione dal limite, la sfera schizza sul sinistro di Cornet che calcia a botta sicura ma Bianchetti è decisivo e salva in corner in scivolata. In pieno recupero, dalla parte opposta, è Barbieri a sgasare sulla destra e a mettere una buona palla all’indietro per il solito Bonazzoli, che si fa fermare il destro in tuffo da Leali. La prima frazione si chiude sullo 0-1. Al 4’ della ripresa, i grigiorossi raddoppiano. Vandeputte calcia un angolo dalla sinistra e pesca sul secondo palo uno scatenato Bonazzoli, che conclude al volo con il sinistro infilando ancora Leali, che ferma il tiro del suo avversario ma qualche centimetro oltre la linea di porta. Poco dopo, il neo entrato Vitinha accorcia le distanze ma la rete viene annullata per fuorigioco. A mettere in cassaforte il risultato ci pensa Audero, che al 38’ ferma con il piede in controtempo un destro ravvicinato di prima intenzione di Frendrup, ben servito da Norton-Cuffy. Al 40’ Abisso ferma la partita per alcuni minuti in seguito al lancio di fumogeni in campo da parte dei tifosi liguri, in segno di protesta nei confronti dei giocatori che vengono apostrofati con cori piuttosto accesi. Il risultato non cambierà più. Grazie a questa preziosa vittoria, la Cremonese sale all’ottavo posto a quota 14. Il Genoa, ancora senza vittorie in campionato, resta invece in ultima posizione con 3 soli punti all’attivo.

QUI INTER-FIORENTINA. Dopo la cocente sconfitta di sabato contro il Napoli, l’Inter di Chivu torna a sorridere in campionato, piegando per 3-0 una Fiorentina sempre più disperata. A San Siro, i nerazzurri impiegano sessanta minuti per far cadere il muro difensivo eretto dagli ospiti. Ad aprire le marcature ci pensa Calhanoglu, che poi segnerà ancora anche su rigore; prima gioia in Serie A, invece, per Sucic, in campo al posto dell’infortunato Mkhitaryan. Sin dai primi minuti l’Inter assume il comando delle operazioni, mentre la Fiorentina interpreta una partita prettamente difensiva e basata sulle ripartenze. Nonostante diverse imprecisioni nel momento dell’ultimo passaggio, nel corso del primo tempo i nerazzurri riescono a produrre due clamorose occasioni da gol. Al 27’ Bastoni è bravo a leggere l’incertezza di Comuzzo in uscita e a scippargli il pallone: la percussione in area del centrale italiano, però, non si conclude con un lieto fine, perché il suo tiro viene respinto col piede da De Gea. L’ex portiere del Manchester United è decisivo anche al 35’, neutralizzando il sinistro al volo tentato da Dimarco all’interno dell’area di rigore. Nel recupero arriva anche il primo pericolo creato dalla Fiorentina per mano di Kean che impegna Sommer. Nella prima frazione, inoltre, l’Inter ha protestato a seguito di una trattenuta sospetta in area di rigore di Comuzzo su Esposito. Le lamentele nerazzurre si fanno ancora più veementi nella ripresa, quando un episodio simile vede ancora coinvolti i due giocatori azzurri: anche in questo caso Sozza e il Var non concedono il rigore. Nonostante gli episodi dubbi, l’Inter non si fa prendere dal nervosismo come fatto a Napoli e gioca un secondo tempo di grande spessore. La Fiorentina viene inizialmente salvata da un De Gea in serata di grazia: lo spagnolo, infatti, è miracoloso sui tentativi di Dumfries e Bisseck. Per far saltare il banco serve allora una prodezza individuale: al 66’ sale così in cattedra Calhanoglu, autore di una potente conclusione dalla distanza che vale l’1-0. La formazione meneghina non si ferma e, cinque minuti più tardi, trova anche la rete del raddoppio, grazie a Sucic: in area il croato prima supera Mandragora, poi mette a sedere Comuzzo con la suola ed infine deposita la sfera alle spalle di De Gea. La Fiorentina scompare totalmente dal campo e, come se non bastasse, al 86’ Viti stende Bonny lanciato a rete e viene espulso. Dal dischetto il solito Calhanoglu fissa il risultato sul definitivo 3-0. Con questo successo l’Inter sale al terzo posto in classifica agganciando il Milan, mentre la Fiorentina rimane diciannovesima e ancora a secco di vittorie.

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