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Pubblica incolumità, via libera al regolamento

Pubblica incolumità, via libera al regolamento

Tutela pubblica incolumità, regolamento approvato in terza commissione. Il via libera, riassunto in poche righe, è però solo la fotografia parziale della lunga e travagliata seduta, che si è svolta negli uffici di via Garbini, convocata per dare vita a un documento che metta nero su bianco norme che regolino la gestione degli interventi in conto danno. Ossia quelli in cui il Comune, per motivi di incolumità pubblica, è costretto a sostituirsi al privato, quando quest’ultimo a fronte di ordinanze e diffide da parte dell’amministrazione non provvede a mettere in sicurezza un bene di sua esclusiva proprietà. Il Comune si rivarrà poi sul proprietario per le spese di intervento sostenute. Un regolamento quanto mai necessario alla luce di varie situazioni di questo genere esistenti sul territorio: dallo smottamento su strada Filante a San Martino al crollo del muro di contenimento in via Genova, al palazzo abbandonato da oltre 40 anni in via Bellavista. Il testo però così come redatto aveva già sollevato le perplessità dei gruppi di opposizione tanto che la commissione del 22 settembre era stata aggiornata alla data di ieri per consentire di predisporre emendamenti ai 25 articoli e relativi commi che formano il regolamento. Una discussione partita subito in salita, con un percorso costellato di accese discussioni su ciascun articolo e in particolare sui commi con la reiterata richiesta da parte soprattutto di Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, di sopprimerli. Diversi poi gli appunti da parte del leghista Andrea Micci e del capogruppo Pd Alvaro Ricci sugli aspetti tecnico-giuridici, oltre alla contestazione sull’opportunità di integrare in una commissione prettamente tecnica anche le opinioni politiche. Riflessione che ha portato Micci della Lega a rimarcare che «per regolamenti di questo tipo sarebbe opportuno convocare commissioni congiunte» o comunque servirebbe un passaggio anche in prima commissione prima di portare il testo in consiglio comunale. La battaglia verbale, protrattasi per oltre due ore, è andata avanti sino a circa metà degli articoli poi vista l’inutilità del confronto, l’opposizione esasperata - «La voglia di intervenire è finita» ha sintetizzato Allegrini - ha tirato i remi in barca. Dall’articolo 10 al 25 quindi strada spianata per la maggioranza che in velocità ha approvato il regolamento.

Un documento bollato dall’opposizione come “un mostro giuridico” che in molti punti manca di chiarezza. Per la minoranza sarebbe opportuno addivenire a un testo concordato per redigere un regolamento più snello e comprensibile che non presti il fianco a possibili contenziosi. In virtù di quanto accaduto ieri in terza commissione è facile presumere che la battaglia campale tra maggioranza e opposizione sul regolamento si giocherà in consiglio comunale.

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