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05 Ottobre 2025 - 00:08
Raccolta differenziata: la provincia di Viterbo è l’area del Lazio più virtuosa. Con il 66,5% e 126 mila tonnellate di rifiuti smaltiti nel 2023 (ultimo dato disponibile) mediante la raccolta differenziata la Tuscia è la prima del Lazio e già in linea con l’obiettivo europeo del 65%.
Dietro la Tuscia c’è la provincia di Latina (63,93%), quindi la provincia di Frosinone (63,80%), Rieti (58,03%) e, ultima, la città metropolitana di Roma ferma al 53,03% e, se si esclude l’area extraurbana, la percentuale del Comune di Roma scende al 46,6%.
I dati sono stati resi noti nel corso dell’incontro, promosso dall’Assessorato al Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, svoltosi nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione dei 76 Comuni e dei due enti locali che hanno partecipato al bando di Lazio Innova, per il quale sono stati stanziati in totale 18,7 milioni di euro per il potenziamento della raccolta differenziata.
Hanno partecipato all’incontro il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore al Ciclo dei Rifiuti, Fabrizio Ghera e il direttore della Direzione regionale Ambiente, Transizione Energetica e Ciclo dei Rifiuti, Wanda D'Ercole.
La Regione Lazio ha reso noto che “sono 60 i milioni nell’ambito del Pr Fesr Lazio 2021 – 2027 investiti per promuovere l'economia circolare e l’efficienza delle risorse; migliorare e innovare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani; ammodernare e creare nuove linee di trattamento e riciclo dei materiali raccolti; finanziare interventi per ammodernare e potenziare la rete di raccolta differenziata e gli impianti di riciclo”.
Nel 2023 la Regione Lazio ha registrato la media del 55,42% di raccolta differenziata e lo studio certifica anche che la provincia di Roma e le altre province sono molto più virtuose di Roma città con percentuali spesso superiori al 65% come per la Tuscia. La Regione Lazio, inoltre, ha reso noto che l’obiettivo da raggiungere per la raccolta differenziata media, nel 2031, sarà del 72,3%, quindi circa il 17% in più della media attuale regionale.
«Questo traguardo implica un cambio di passo radicale – hanno detto gli esponenti regionali durante l’incontro -, che dovrà necessariamente passare dal superamento del deficit impiantistico e da un’azione mirata a colmare il divario di performance di Roma Capitale. Un’azione chiave sarà intervenire in maniera specifica sui Comuni con i risultati più bassi, per allineare l’intera regione verso standard di eccellenza».
Per realizzare questo obiettivo capisaldi saranno la «capillarità della raccolta, l’efficacia del modello porta a porta e l’efficientamento della rete di trattamento esistente» perché «il Lazio dispone di una buona rete di impianti di recupero per le frazioni secche (ed in particolare degli imballaggi) e di una copertura adeguata di impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb/Tm) per gestire in prossimità il flusso di rifiuti indifferenziati».
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