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19 Novembre 2025 - 03:08
Infrastrutture viarie strategiche della Tuscia, i costi lievitano e tutto è ancora al palo. Nel corso del convegno “Colleghiamo la Tuscia 2”, organizzato dalla Filca Cisl Lazio Nord alla Camera di Commercio e che segue il primo summit svoltosi nel 2019, è emerso un quadro poco incoraggiante sullo sviluppo delle infrastrutture locali ad eccezione di un vertice, annunciato dal consigliere del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Davide Bordoni, entro Natale sul soggetto attuatore del raddoppio della Cassia. L’incontro avverrà tra Ministero, Anas e Regione Lazio nelle prossime settimane.
Intanto, però, i fatti snocciolati nel convegno della Filca Cisl parlano di uno stallo per le infrastrutture. Il segretario di Filca Cisl Lazio Nord Marco Fazioli ha ricordato le tante opere strategiche per la Tuscia ma ancora ferme e incompiute: raddoppio della Cassia da Monterosi a Viterbo, Trasversale, raddoppio della tratta ferroviaria Viterbo-Bracciano. All’incontro sono intervenuti il presidente della commissione ambiente della Camera Mauro Rotelli, il consigliere regionale Enrico Panunzi, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e il presidente di Unindustria Viterbo Andrea Belli.
«Ad oggi sul raddoppio della Cassia non si sa nulla – ha detto Fazioli – mentre duole sapere che, malgrado i lavori iniziati lo scorso 23 giugno sulla tratta ferroviaria Roma-Viterbo questa sia ancora considerata una delle peggior d’Italia».
Qualche parola progettuale è arrivata da Fabio Belli, relatore tecnico del convegno, che ha detto come «attuare collegamenti migliori con Roma combatterebbe lo spopolamento della Tuscia attraendo nuovi residenti per i migliori prezzi del nostro territorio. Difendo progetti come il raddoppio della Cassia che è una scelta saggia come la ferrovia mediante un nodo intermodale della linea ferroviaria a Capranica».
Intervento significativo è stato quello di Mauro Rotelli che ha ricordato che serve prima di tutto pragmatismo. «Il governo Meloni non avvia opere che non sono finanziate – ha detto Rotelli – e ricordo che i costi per il raddoppio della ferrovia Viterbo-Bracciano si aggirano sul miliardo di euro e servono circa 700 milioni di euro per il completamento della Trasversale Orte-Civitavecchia».
Intanto, però, il tratto di Trasversale completato è pieno di buche e pericoloso in molti punti e risulta difficile anche il rattoppo di queste malgrado l’appello ad Anas di tanti sindaci coinvolti.
Rotelli ha parlato anche di aeroporto ma non del terzo scalo che, di fatto, non esiste più, come progetto ma «esiste l’inserimento di Viterbo nel piano regionale da parte di Enac e due milioni di euro per l’adeguamento della pista in civile; questo non c’entra con il terzo scalo del Lazio».
Il consigliere regionale Enrico Panunzi ha puntato sulla necessità d’unità tra gli attori coinvolti, la sindaca Frontini sull’impatto che nuove infrastrutture avrebbero sulla crescita del turismo e Romoli sulla virtuosità del modello ponte Morandi per realizzare le opere pubbliche rapidamente. Praticamente non menzionato il disagio dei pendolari sulla Roma-Orte che, da mesi, vede migliaia di pendolari della Tuscia sul piede di guerra per il dirottamento sulla linea lenta dei convogli.
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