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21 Novembre 2025 - 03:08
MONTALTO - Una denuncia a voce alta sull’inquietante accadimento che vede vittima la sindaca di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli arriva dal Coordinamento civico contro le mafie dell’Alto Lazio, dall’associazione “Antonino Caponnetto” contro le illegalità e le mafie e l’associazione Libera Alto Lazio. I gruppi contro le mafie non si limitano ad esprimere solidarietà alla prima cittadina e alla sua famiglia, ma parlano di una comunità schiacciata da un’economia dopata da quasi cinquant’anni di compensazioni».
«Abbiamo appreso con preoccupazione dell'ultimo macabro plico recapitato alla sindaca di Montalto, Emanuela Socciarelli - affermano le associazioni contro le mafie - La testa di animale che ha ricevuto è indubbiamente un avvertimento, ma per cosa? In questi due giorni, tante parole di circostanza di politici locali, provinciali, regionali e nazionali sono state pubblicate per esprimerle solidarietà. Anche il nostro coordinamento desidera farlo ma non per scrivere altre parole di circostanza: noi vogliamo denunciare a voce alta quello che pensiamo».
«In un'economia, quella di Montalto, dopata da quasi cinquant'anni di ricche compensazioni, la comunità spesso è soccombente, sopraffatta da tale effetto dopante, che prima provoca distrazione e poi fastidio per una parola messa alla porta dal gran giro di denaro. Quella parola è: legalità».
«Per chi deve reprimere il crimine, Montalto è un osservato speciale, perché le infiltrazioni della criminalità nel tessuto economico sono una realtà, così come la presenza di gruppi che utilizzano il metodo mafioso per condizionare le scelte amministrative e intimidire la popolazione. In un tale contesto, un avvertimento alla sindaca Socciarelli non è rivolto solo a lei. No, è un’azione pedagogica rivolta all'intera comunità - osservano dal coordinamento civico contro le mafie Alto Lazio, ass. “Antonino Caponnetto” contro le illegalità e le mafie e ass. Libera Alto Lazio - Colpirne una per educarne cento, innestando una ben nascosta ma efficace paura. Ma educare a che cosa? A continuare a essere distratti e a non sentire l'odore dei soldi, magari riportando in vita le tre scimmiette».
«Anche le comunità limitrofe devono essere preoccupate, specie quando sono ricomprese tra le cento da educare. Se poi l'azione educativa trova rinforzo nei rappresentanti politici, che non amano parlare di infiltrazioni della criminalità organizzata perché fa male all’economia, allora dobbiamo fare qualcosa, faticosamente e instancabilmente, per resistere e reagire».
Anche Coldiretti Viterbo interviene sul caso ed esprime la più ferma condanna e piena solidarietà alla sindaca di Montalto di Castro, Emanuela Socciarelli, vittima del grave atto intimidatorio. «Un gesto vile e inaccettabile che colpisce non solo la persona, ma l’intera comunità - conferma Coldiretti - Siamo profondamente vicini alla sindaca Socciarelli – dichiara la presidente di Coldiretti Viterbo, Maria Beatrice Ranucci –. Un simile gesto non può e non deve trovare spazio in una società civile. La violenza, in qualsiasi forma, è sempre una sconfitta. Servono invece dialogo, rispetto e collaborazione, valori su cui si fonda la nostra comunità agricola e territoriale. Coldiretti Viterbo si unisce alla solidarietà espressa dalle istituzioni e dal mondo civile, ribadendo «la necessità di difendere chi ogni giorno lavora con impegno e senso di responsabilità per il bene comune».
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