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22 Novembre 2025 - 09:08
LADISPOLI – Il pesce non era tracciato e per le norme igienico sanitarie quel locale – per le autorità intervenute – non era a posto. Così in pieno centro è stato chiuso un ristorante dalla Capitaneria di porto che ha fatto irruzione nel locale assieme alla Polizia Locale, alla Guardia di Finanza e all’Asl di Rm4. I militari della sede marittima di Ladispoli-San Nicola, guidati dal comandante, Cristian Vitale, hanno posto sotto sequestro ben 275 chilogrammi tra spigole, orate, ombrine, cozze, vongole, alcune detenute anche in cattivo stato di conservazione. Per questo sono scattati due verbali. Uno da mille euro per l’articolo “45 bis” del Codice della Navigazione che solitamente consente al proprietario di possedere i requisiti per affidare la gestione di attività ad altri soggetti e in questa occasione. Una multa da 2mila euro invece è arrivata dal reparto specializzato del Sian (Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) in materia di Haccp. È stata subito chiamata la Tekneko, ditta che gestisce la nettezza urbana in città, per smaltire tutto il pesce confiscato. Inoltre le Fiamme Gialle sono intervenute perché un lavapiatti, di origini marocchine, non era in regola con i documenti non avendo nemmeno il permesso di soggiorno. È stato subito accompagnato in commissariato di Polizia in via Vilnius e successivamente all’ufficio Immigrati della Questura di Roma. Alla fine, come detto, l’attività è stata chiusa fino a data da destinarsi. Agenti e militari interforze, con l’ausilio della guardia costiera di Civitavecchia, sono stati impegnati sempre a Ladispoli nella stessa giornata entrando in altre due pescherie. Nella prima hanno inflitto una multa di mille euro sempre per la tracciabilità del pescato decidendo di confiscare per l’abbattimento 14 chili di pescato. Nella seconda, oltre all’analoga sanzione, ne hanno inferta un’altra per l’aggiramento sulle norme dell’Haccp. In totale 3.500 euro tra le due multe e 15 chili di pesce portato via per essere distrutto. Degli accertamenti in questa direzione erano scattati anche a fine settembre e anche in quel caso c’erano state sanzioni e sequestri del pescato. Un’azione per salvaguardare la filiera ittica sempre a tutela del consumatore. Ecco perché è abbastanza prevedibile che nel periodo delle festività natalizie possano esserci ulteriori ispezioni da parte della guardia costiera con tutte le altre forze dell’ordine.
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