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01 Dicembre 2025 - 00:08
Di Fabio Angeloni
CIVITAVECCHIA – Ed eccoci allo show in TV (locale per fortuna). Format rassicurante, assessori, sorridenti e composti, che ci raccontano le magnifiche sorti e i progressi di Civitavecchia…verso il baratro. Protagonista assoluta la consolidata coppia a 5-stelle dell’Assessore all’Urbanistica, Enzo D’Antò (ex enogastronomo), e l’Assessore al Bilancio, Florinda Tuoro (dell’Agenzia delle Entrate di Civitavecchia). E il bello è che, in contemporanea, sui tavoli del Sindaco e degli Uffici, giace una devastante interrogazione consiliare – e un annesso, durissimo articolo di stampa – che svela un potenziale pasticcio finanziario così opaco da far impallidire l’Arsenico e i Vecchi Merletti.
La regia, ovviamente, manda in onda solo le luci. E nasconde l’ombra. Anzi, la voragine.
L’intervista è un manuale su come pilotare la narrazione. Si inizia con la notizia “freschissima” della stazione ferroviaria, un progetto atteso da 20 anni e sbloccato (bravo, certo). Poi, via: si passa al Fondo Immobiliare (“Civitavecchia in progress”), descritto come uno strumento geniale per sviluppare il patrimonio e sostenere il bilancio. L’Assessore Tuoro è brava, didascalica, spiega il meccanismo. Parla persino, in un passaggio chiave, di come l’operazione Fiumaretta abbia portato 12 milioni già riscossi.
E qui, amici miei, scatta il trucco di magia.
Come sono stati usati?, ma soprattutto i fondi della vendita della Fiumaretta e in mano a chi sono?. E la questione è atroce: l’acquisto dell’Area Ex-Italcementi (un’operazione da 7,8 milioni provenienti dalla vendita della Fiumaretta) si è trasformato nell’alibi per far sparire dal bilancio comunale ben 15.000.000,00.
Il risultato netto? ZERO euro per le casse pubbliche.
Mentre l’Assessore D’Antoni ci aggiorna sulla viabilità strategica Ex-Italcementi, sulle Terme e sul Mercato, e l’Assessore Tuoro si preoccupa del bilancio CSP e dell’incognita Enel, nessuna domanda, dico NESSUNA, viene posta sulla Determinazione Dirigenziale n. 5535 del 12/12/2024.
È qui che si annida la grande, colossale, imperdonabile omertà.
L’interrogazione, supportata da una documentazione implacabile, svela il “giochetto del Netto Zero”:
L’intervista dell’ex enograstronomo e della funzInaria dell’Agenzia delle entrate quindi
L'Ombra degli Oneri: Advisor Sconosciuto e Bonus Esagerati
Ma il festival dell'opacità non finisce qui. C’è il capitolo degli oneri accessori, le voci di spesa contestate dalla Determinazione.
Mentre rutilanti luci risplendono sul futuro della città cadono seppelliti dall’ombra anche:
Di fronte a un’operazione così complessa – 15 milioni in entrata, 15 milioni in uscita, 6 milioni usati per sanare, ma solo in parte, un debito pregresso, Advisor strapagati e bonus – l’intervista ha scelto la strada più semplice: parlare d’altro.
Ci hanno offerto uno spot elettorale su Terme e Stazioni. Ma hanno lasciato nel buio la domanda che conta: i fondi europei per il futuro di Civitavecchia sono stati usati come un Bancomat per pagare gli scheletri del passato?
Perché, se è vero il “Netto Zero”, l’unica cosa "in forma" in questo Comune non è l'amministrazione, ma la capacità di occultare i numeri.
E questo non è un dettaglio, è il cuore della trasparenza.
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