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04 Dicembre 2025 - 18:08
CIVITAVECCHIA – Scoppia il caso all’Istituto Calamatta dopo la riduzione delle ore di assistenza agli ospiti con disabilità grave e gravissima: i genitori denunciano un rapporto operatore-pazienti passato a 1 a 5 e parlano di «rischio gravissimo per la salute» dei loro cari. Il Comune prende posizione, ribadisce che sui più fragili «non si può ragionare solo in termini di risparmio» e il sindaco Marco Piendibene chiede un incontro urgente alla direttrice generale della Asl Roma 4, Rosaria Marino.
L’APPELLO DEI GENITORI - “Da lunedì primo dicembre – spiegano i genitori firmatari della nota – il rapporto assistenziale anche per le disabilità più complesse e gravi non è più di 1:1 ma 1:5, ossia un operatore ogni 5 pazienti disabili gravi/gravissimi e non autosufficienti: INCONCEPIBILE. Questo rapporto assistenziale è compatibile per disabilità di media gravità e non complesse, lo sanno anche i più sprovveduti. All’istituto Calamatta l’utenza disabile è grave-gravissima, ci sono ragazzi autistici e con ritardi gravi, che presentano una complessità comportamentale, che è impensabile non abbiano un operatore dedicato. Ci sono persone disabili non autosufficienti con patologie multiple ormai anziani. Una riduzione del personale OSS a questo livello comporta un grave, anzi gravissimo, rischio per la salute, la cura e l’igiene delle persone disabili. Persone che necessitano di essere lavate anche più volte al giorno, di essere imboccate perché affette da gravi menomazioni fisiche, pazienti che se non debitamente occupati sono terribilmente pericolosi per loro stessi e per gli altri. Non osiamo immaginare cosa possa succedere con questo taglio gravissimo, in una struttura i cui locali sono fatiscenti, pieni di barriere architettoniche, la cui unica ricchezza è stata finora la presenza di personale amorevole e disponibile, fornito dalla cooperativa Pg Melanie Klein, che ringraziamo sempre. Fortemente preoccupati per la salute dei loro cari, che hanno affidato alle cure dell’Istituto, perché impossibilitati a tenerli nelle proprie case, proprio a causa della grave disabilità, chiediamo l’immediata REVOCA del provvedimento. Riteniamo la Dirigenza Generale Asl Roma 4 responsabile di qualsiasi cosa succeda agli ospiti dell’Istituto, vista la situazione gravissima che si è venuta a creare. Chiediamo a tutte le persone di buona volontà di sostenerci e di aiutarci in questa battaglia di civiltà e rispetto nei confronti della disabilità grave e gravissima, che in questo gioco al massacro di tagli ai servizi pubblici è quella che paga il conto più salato”.
LA REPLICA DEL PINCIO - In merito alle preoccupazioni sollevate da familiari e operatori dell’Istituto Calamatta riguardo alla riduzione delle ore di assistenza, l’Amministrazione comunale ritiene necessario ribadire un principio fondamentale: una sanità giusta e realmente pubblica passa certamente attraverso la razionalizzazione e l’ottimizzazione della spesa, ma mai attraverso tagli che incidono sulla qualità dell’assistenza ai pazienti più fragili. L’Istituto Calamatta ospita persone con bisogni sanitari complessi, che richiedono un livello di supporto intensivo e continuativo; per pazienti di questa tipologia, ogni riduzione del servizio non può essere considerata una semplice voce di risparmio, perché tocca direttamente la loro dignità, la loro sicurezza e la qualità della loro vita. Garantire presidi adeguati, farmaci, personale qualificato e un’assistenza appropriata non è un costo da contenere, ma un investimento che lo Stato e i territori devono sostenere per tutelare i diritti fondamentali di chi ha maggior bisogno di protezione. A questo quadro di criticità si aggiunge inoltre la paventata chiusura del centro vaccinale di Piazza Verdi, un presidio importante per la prevenzione, la tutela della salute pubblica e la continuità delle campagne vaccinali, soprattutto a vantaggio delle fasce più vulnerabili della popolazione. Il sindaco Marco Piendibene, anche in qualità di presidente della conferenza dei sindaci per la sanità della ASL RM4, facendo proprie le preoccupazioni delle famiglie e consapevole del ruolo che la città riveste nei servizi sociosanitari dell’intero territorio, ha chiesto un incontro urgente alla Direttrice Generale della ASL Roma 4, dott.ssa Rosaria Marino, per approfondire immediatamente la situazione dell’Istituto Calamatta e per ottenere chiarimenti sul futuro del centro vaccinale. L’obiettivo è chiaro: comprendere le motivazioni dei tagli segnalati, verificarne l’impatto reale sui pazienti e ribadire che, soprattutto in contesti come questo, non può essere ridotto un servizio essenziale né adottata una logica puramente contabile. L’assistenza alle persone con disabilità gravi e la prevenzione sanitaria rappresentano il cuore della sanità pubblica e non possono essere oggetto di compressioni che vadano a scapito della tutela dei più fragili. L’Amministrazione conferma l’impegno a seguire da vicino la vicenda e a sostenere in ogni sede la necessità di un modello assistenziale che consideri la spesa sanitaria come un investimento sulla qualità della vita dell’intera comunità.
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