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Tanti giovani in attesa dall’alba

Tanti giovani in attesa dall’alba

Sono quelli che aspettano. Trepidanti, gioiosi, puri. Sono centinaia, forse migliaia di ragazzi che, dalle prime ore del mattino di ieri ma, qualcuno, ancora prima, si sono posizionati con tanto di teloni e asciugamani in tutte le piazze e vie che sono sul percorso della Macchina di Santa Rosa.

E, con chitarre, telefonini e alcuni anche con cruciverba e connessioni a Netflix via smartphone, hanno passato l’intera giornata in attesa di Dies Natalis.

«Sono qui dalle 7 di mattina – dice Francesco, 16 anni di Vetralla, a piazza Verdi – e, come per gli ultimi 3 anni, con il mio gruppo ci siamo posizionati per vedere questo spettacolo che si chiama Macchina di Santa Rosa.

L’aria in questi ultimi giorni si è anche rinfrescata e, rispetto all’anno scorso, è più piacevole stare qui».

Antonella, 19 anni di Viterbo, a piazza delle Erbe è raggiante: «Da 5 anni, con i miei amici ci posizioniamo a piazza delle Erbe perché la Macchina, da qui, la vedi benissimo. Stiamo un po’ stretti ma preferiamo vederla da vicino. Siamo arrivati alle 5 del mattino per essere tra i primi ma già c’era gente quando ci siamo piazzati».

Francesco, 15 anni di Bagnaia, è qui con la sua fidanzatina. Si è posizionato alle 6 a piazza del Comune.

«È un’emozione stare qui – dice Francesco – che provo per la prima volta. La viterbesità ci unisce tutti il 3 settembre e vale lo sforzo della lunga attesa. I miei genitori non volevano che facessi questa ammazzata ma non ho avuto mai dubbi e voluto partecipare».

Simona, 18 anni di Viterbo, è arrivata alle 8 ma già era tutto pieno.

«Ho dovuto trovarmi un angolino stretto stretto qui a piazza del Comune – dice Simona- perché tutti gli spazi possibili erano pieni. Per fortuna ho incontrato una mia amica che mi ha voluta vicino a lei: stiamo su questo telo che non immagino come sarà stanotte quando lo tireremo via».

«Semo tutti d’en sentimento? Evviva Santa Rosa, evviva!» urla improvvisamente Franco, 16 anni di Tarquinia, venuto con un piccolo gruppo di amici e, forse, il recordman del Trasporto. «Sono qui dalle 3 – dice Franco – siamo venuti tra i primi ma in poche decine di minuti, poi, sono venuti tanti altri. Per me Santa Rosa è un mito, mio padre e mia mamma sono devoti e io seguo il Trasporto come un evento eccezionale che mi emoziona. Urlo come il Capofacchino per trascinare la gente, ci dà l’adrenalina. Evviva Santa Rosaaaaaa!» finisce urlando di nuovo.

Intanto dopo le polemiche dei giornin scorsi, questa mattina polizia locale, addetti alla security e forze dell’ordine sono passati a rimuovere le sede posizionate lungo il percorso.

L’intervento, come annunciato nei giorni scorsi, è stato disposto dal Comune su indicazione della Prefettura.

Quelle vuote sono state portate via, mentre per le altre, ai presenti è stato rivolto l’invito a toglierle

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