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Turchi arrestati, il teorema di Saviano: “Erano lì perché Boyun è a Viterbo” IL VIDEO

Turchi arrestati, il teorema di Saviano: “Erano lì perché Boyun è a Viterbo” IL VIDEO

VITERBO – Ecco cosa è successo alla festa di Santa Rosa a Viterbo. Roberto Saviano, a poche ore dai due arresti a Viterbo, avvenuti poco prima della processione di Santa Rosa, e anticipando di poco i cinque avvenuti poco fa a Montefiascone, lancia attraverso un video, già divenuto virale, il suo “teorema” sul legame tra mafia turca e Viterbo.

Come è possibile che Viterbo sia diventato uno snodo centrale per la storia della potentissima mafia turca?” esordisce Saviano.

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Il noto giornalista e scrittore in merito agli arresti, che definisce “importantissimi”, ipotizza un commando finalizzato a un progetto di evasione del boss turco Boris Boyun. Classe 1984, Boyun è capo di uno dei clan più feroci di Istanbul, ristretto nel carcere di Mammagialla in regime di 41 bis. “Trafficante di droga, investitore in Europa, capace di rapporti con la politica e di investire nel traffico degli esseri umani”, Boyun ha un’organizzazione dove “si può entrare a quindici anni”. “I suoi affigliati sono molto attivi nell’utilizzo dei social. Utilizzati anche come strumenti di rivendicazione di azioni criminali, con linguaggi criptici”. “Boyun – ricorda Saviano - cresce circondandosi di “uomini che uccidono” e omicidio dopo omicidio (a pagamento) fa i soldi per entrare nel mercato della droga. Fonda la Dalton Gang, dal nome dei Fratelli Dalton di Lucky Luck. Il suo sistema è semplice: paghi e uccido chi vuoi. In cambio di omicidi, Boyun costruisce un impero; muove milioni di euro in mezzo mondo. Ha investito in resort, b&b, strutture ricettive di ogni forma, discoteche, traffico di cocaina, immigrazione clandestina, ristoranti. Il suo deposito di armi è in Svizzera, così risulta da investigazioni”.

“Perché Viterbo? – spiega dunque Saviano - Perché stoccare i killer turchi a Viterbo? Le mafie italiane sono alleate da mezzo secolo delle organizzazioni turche, non c’è grande controllo e Boyun ha fatto credere di essere curdo per non essere estradato. Boyun sa benissimo che se viene estradato, Erdogan dovrebbe punirlo e tenerlo in prigione. Vuole negoziare, o probabilmente ha già negoziato. Quegli uomini volevano farlo evadere, magari con l’assalto alla prigione”.

“Il commando bloccato a Viterbo era lì, con le mitragliatrici, per sparare sui politici che dovevano partecipare alla manifestazione di Viterbo? Poco probabile. Avrebbe un attentato velocizzato l’estradizione del boss turco? Avrebbe permesso una maggiore gestione della sua esfiltrazione per farlo tornare in Turchia? No, l’ipotesi più probabile è che fossero lì per provare a farlo evadere. Avrebbero sequestrato un politico e richiesto una negoziazione? Avrebbero fatto un attentato per poi chiederne la liberazione? Queste cose raramente funzionano. Erano lì, armi in pugno, perché Boyun è a Viterbo”.

“Perché Viterbo?”, si domanda ancora Saviano che richiama l’inchiesta 2018 European ‘ndrangheta connection “che dimostra rapporti tra diverse famiglie turche”. Appare un nome: Mammoliti. “A Viterbo i Mammoliti hanno un ruolo, le famiglie ‘ndranghetiste stanno investendo nel turismo viterbese. Difficile che Boyun abbia scelto da solo di venire a stare a Viterbo - dice Saviano – Viterbo è nella posizione perfetta. Incredibile che pur sapendo che c’è questa cellula di mafia turca a Viterbo abbiano messo Boyun proprio in carcere a Viterbo”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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