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Il Tar blocca la mega antenna a Zambra, un’occasione di riscatto per il Comune

Il Tar blocca la mega antenna a Zambra, un’occasione di riscatto per il Comune

CERVETERI – A volte la giustizia rimette ordine dove la politica aveva lasciato una falla aperta. È ciò che accade a Cerveteri, dove il Tar del Lazio ha annullato l’autorizzazione per l’installazione di una mega antenna nell’area di Zambra, ribaltando un procedimento nato male e gestito peggio. Una sentenza che, letta con attenzione, non sancisce la vittoria dei cittadini contro l’amministrazione – come qualcuno ha voluto raccontare – ma restituisce al Comune un’occasione preziosa: correggere un errore passato e proteggere il territorio. La vicenda parte nel 2022, quando Wind Tre S.p.A. presentò domanda per installare l’impianto. L’allora amministrazione comunale non riuscì a esprimersi nei tempi previsti dalla legge, facendo scattare il meccanismo del silenzio-assenso: l’antenna, di fatto, era autorizzata. Un via libera automatico arrivato senza che fosse ancora stato approvato il Piano Antenne, lo strumento indispensabile per regolamentare questo tipo di infrastrutture.

Ora il Tar mette un punto fermo. Con la sentenza, l’autorizzazione viene annullata: l’antenna non potrà essere realizzata. Una vittoria? Sì, ma solo parziale. Perché insieme al provvedimento, arriva anche un richiamo pesante alla gestione della pratica: i giudici hanno sottolineato l’inefficienza dell’amministrazione e condannato il Comune al pagamento delle spese processuali, un conto che finirà inevitabilmente per gravare sulle casse pubbliche.

Nonostante il peso economico, il verdetto rappresenta però una seconda possibilità per il Comune di Cerveteri. L’attuale amministrazione potrà ora affrontare il tema con un approccio diverso, stabilendo regole chiare e prendendo decisioni ponderate sulla base del Piano Antenne, oggi finalmente operativo. Una partita urbanistica e ambientale che riguarda non solo l’ente, ma tutta la cittadinanza. Perché la vera sfida, ora, non è solo dire no a un’antenna, ma garantire che ogni futura installazione sia valutata con attenzione, nel rispetto della salute, del paesaggio e delle esigenze tecnologiche del territorio cerite. Una responsabilità che non può più essere rimandata. La sentenza del Tar, dunque, non va archiviata come un capitolo chiuso, ma letta come un monito e un’opportunità. Monito per un passato in cui la superficialità ha rischiato di compromettere un’area delicata come Zambra. Opportunità per un futuro in cui l’amministrazione può dimostrare di essere davvero custode del territorio.

Cerveteri ha adesso l’occasione di voltare pagina. Sta al Comune non sprecarla secondo il giudizio di molti.

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