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Dall’omicidio al traffico in cellulari in carcere: nuova accusa per l’ex agricoltore di Maccarese

Dall’omicidio al traffico in cellulari in carcere: nuova accusa per l’ex agricoltore di Maccarese

CIVITAVECCHIA – Agricoltore finito in carcere per aver ucciso a Maccarese l’amico (e collega) per un debito di 50mila euro. La storia fu proposta e riproposta a livello mediatico, tra condanne in primo grado e successive assoluzioni, tra colpevolisti e innocentisti che fomentati dagli organi di informazione si divisero sul giudizio relativo alla triste storia del 2009. Alla fine la condanna a 20 anni dell’allora 39enne che a quanto pare avrebbe ucciso un 34enne colpendolo alla nuca con un tubo di ferro, prima di abbandonarlo in auto in un canale. Anni di carcere, buona condotta e quindi la concessione di lavorare all’esterno dell’istituto come giardiniere, con tanto di permessi premio. Qualcosa però non ha funzionato. La Polizia Penitenziaria nella giornata di venerdì, dopo una lunga indagine ha bloccato S.Z. mentre tentava di introdurre in carcere 26 telefonini ed altri congegni elettronici. Anche in questo caso pare che la tecnica preferita dall’uomo, oggi 55enne, fosse quella di seppellire il materiale in un fazzoletto di terra all’esterno della Casa Circondariale.

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