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08 Settembre 2025 - 21:08
SANTA MARINELLA – Nella mattina del 7 settembre, alla presenza del sindaco Pietro Tidei, del vicesindaco Andrea Amanati, l’assessore alla Cultura Gino Vinaccia, la consigliera Alina Baciu, il comandate della Polizia locale Keti Marinangeli unitamente al cerimoniale, le autorità civili, militari, le famiglie dei caduti e molti cittadini, si è tenuta la commemorazione per gli 82 anni dal bombardamento subito dalla città di Santa Marinella, in cui l’amministrazione comunale ha onorato il ricordo delle 11 vittime civili della notte del 1943.
Il sindaco, unitamente al tenente colonnello dell’Esercito Massimiliano Peronti, ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti in via della Libertà, nella solennità dell’alzabandiera e del silenzio d’ordinanza.
Gli eventi della notte che coinvolse Santa Marinella, si inseriscono nel contesto storico del Governo Badoglio, in carica dal recente 26 luglio 1943, conseguente ai noti fatti avvenuti nella notte del 24 luglio. Il nuovo esecutivo aveva già trattato con le forze alleate la resa (Armistizio di Cassibile), reso pubblico solo dal successivo 8 settembre del ’43.
Una pagina di guerra che vide protagonista la città, resa nota recentemente anche grazie anche a documenti storici del Prof. Livio Spinelli, il quale, al termine di un articolato percorso di ricerche, è risalito all’identificazione del pilota dell’Aeronautica Militare Inglese Raf, Richard Devinson, in forza alla squadra aerea dislocata per bersagliare l’area geografica dell’Alto Lazio, di ritorno da una azione su Viterbo, sganciò un carico di bombe “torpedine” ad ampio raggio di azione, colpendo il quartiere Pirgus, davanti alla scuola elementare, ove sorgeva la villa di Virgilio Riento, popolare artista romano. Perirono 11 civili, tra cui sua moglie.
Nel corso della digressione storica, il sindaco, ha inoltre portato alla memoria un altro avvenimento che vide colpita la costa di Santa Marinella: un tragico epilogo nel 1944, quando l’aeronautica tedesca, per vendicarsi di quanto accaduto grazie alla tecnologia inventata e sperimentata da Guglielmo Marconi nel Centro Radioelettrico Sperimentale del CNR a Torre Chiaruccia, bombardò e distrusse il sito, (la torre campeggia sullo stemma del vessillo Comunale), dove nel 1935 fu inaugurata la prima stazione radar di Marconi oltre ai suoi esperimenti sull’impiego delle microonde nella radiotelefonia mobile e tv.
Il Governo Inglese si dotò di una catena radar nel sud della Gran Bretagna, acquistata dalla Compagnia Marconi di Londra, che si rivelò decisiva per la vittoria degli Inglesi nella Battaglia di Inghilterra.
“L’amministrazione – ha continuato Pietro Tidei – sta lavorando per portare avanti un progetto, entro la fine del 2025, volto all’annessione al novero dei beni comunali del compendio di Torre Chiaruccia, attualmente del Demanio, tramite un lungo iter burocratico e una intensa collaborazione tra lo staff Comunale, il Ministero dei Beni Culturali ed il Demanio, ormai giunto allo step finale per la creazione di un grande parco scientifico, un museo dedicato a Guglielmo Marconi e la successiva proposta da parte del Comune di ricostruzione della Torre del celebre sito storico-scientifico, simbolo della città”
«L’episodio accaduto a Santa Marinella – ha proseguito il sindaco – riconduce l’attenzione a fatti più attuali dei conflitti che funestano alcune aree geografiche del mondo e pertanto è doveroso mantenere viva la memora dei caduti in guerra e i tragici fatti per ricordare e non incorrere in simili errori nel futuro. Nel salutare e ringraziare i presenti, Pietro Tidei, ha infine rivolto un accorato appello di pace: “con le armi non si raggiunge la pace ma si prepara la guerra, contro un mondo che procede ad armarsi creando tragici scenari di guerra, mi auguro possa prevalere umanità e buonsenso; dalla nostra Città si eleva un grido di opposizione, dolore e sofferenza ma soprattutto di esecrazione a impedimento di ulteriori stragi di innocenti; che queste manifestazioni siano dunque vettori di coscienza di pace, non belligeranza e soprattutto di convivenza civile tra i popoli».
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