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La maggioranza di Allumiere boccia la mozione contro la proroga del carbone

La maggioranza di Allumiere boccia la mozione contro la proroga del carbone

ALLUMIERE – Un consiglio comunale lungo, acceso, segnato da tensioni e divisioni. Alla fine, ciò che resta è un voto che pesa come un macigno: lo scorso 9 settembre, la maggioranza ha bocciato la mozione presentata dai gruppi consiliari PD Allumiere e Insieme per Allumiere, che “chiedeva - spiegano i consiglieri Frezza, Fracassa, Pasquini e Superchi - due cose semplici e chiare: NO alla proroga del carbone e NO all’ordine del giorno di Battilocchio, che propone di rinviare la chiusura della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord dal 2025 al 2038. Una proroga di 13 anni che, dietro la formula tecnica del documento (“assicurare la continuità produttiva e gli investimenti negli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”), cela un ritorno indietro nelle politiche ambientali, nella tutela della salute e nella giustizia sociale. Ma il consiglio comunale di Allumiere ha deciso di non opporsi con: Un voto che tradisce la comunità”.

È “incomprensibile e grave” denunciano i consiglieri del PD e di Insieme per Allumiere che “proprio chi si definisce di sinistra, chi per anni ha sventolato la bandiera della tutela dell’ambiente e della salute, oggi scelga di non esprimersi e di voltare le spalle ai cittadini”. Le parole e gli atteggiamenti di alcuni consiglieri di maggioranza secondo gli esponenti dell’opposizione hanno lasciato esterrefatti molti presenti.

“Abbiamo assistito a interventi surreali – spiegano i proponenti – che nulla avevano a che fare con il merito della mozione e che hanno trasformato una questione fondamentale per il futuro del nostro territorio in una serie di scuse e distrazioni”.

Nel mirino anche le parole di Cammilletti, delegato alle politiche ambientali ed ex assessore: “L’unica cosa giusta che ha detto – sottolineano i consiglieri – è stata dichiararsi ex attivista. Ce ne siamo accorti tutti. Non ha compreso che, da amministratore, rappresenta già il Comune e che il suo dovere era prendere posizione chiara a difesa della comunità”.

Pesanti critiche anche all’intervento di Ceccarelli, definito dai proponenti “un esercizio di inutilità privo di un filo logico e incapace di affrontare la questione centrale”.

Infine secondo i membri dell’opposizione: “la vice sindaca ha dichiarato, dopo ore di dibattito, di “non aver capito perché si parlasse così tanto di Battilocchio”. “Parole che – commentano i consiglieri – mostrano una disconnessione totale rispetto alla gravità del problema. L’argomento più usato per giustificare l’inerzia è stato: “Deve votare prima Civitavecchia”.

Una posizione che i gruppi consiliari del Partito Democratico e di Insieme per Allumiere definiscono assurda: “Come se il diritto di Allumiere di difendere la salute dei propri cittadini dovesse dipendere dal numero di abitanti di un altro comune. E se Civitavecchia decidesse di sostenere la proroga, Allumiere cosa farebbe? Resterebbe in silenzio? È un’idea di politica che non ha senso e che umilia la nostra comunità”. Per i gruppi consiliari “La realtà è semplice. La mozione chiedeva solo di dire NO al carbone e NO all’odg di Battilocchio: la maggioranza ha deciso di non farlo. Si possono inventare scuse, si possono scaricare responsabilità su altri, ma la verità è che lunedì il consiglio comunale ha scelto di non schierarsi a difesa della salute, dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini. Questa decisione pesa come un tradimento”.

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L’amarezza dei consiglieri è palpabile: “Chi lunedì ha votato contro questa mozione ha rinnegato la propria storia e le proprie idee, riducendosi a strumento del potere. Hanno tradito i cittadini, hanno tradito il territorio e hanno tradito se stessi. Se non hanno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, almeno abbiano la dignità di tacere e dimettersi. Basta con le scuse vuote e gli slogan banali. I cittadini hanno il diritto di sapere chi li rappresenta e con quali scelte”. La proroga del carbone al 2038, secondo l’opposizione “non è solo un tema tecnico: ma una questione di vita. Perché riguarda la salute delle persone, la qualità dell’ambiente, le prospettive di lavoro e di sviluppo sostenibile. Il nostro territorio – concludono i gruppi consiliari – ha già pagato un prezzo altissimo in termini di morti premature, malattie, degrado ambientale. Allumiere doveva essere in prima linea nella battaglia per la transizione ecologica, invece la maggioranza ha scelto di voltarsi dall’altra parte. Ma noi continueremo a lottare. Perché su questo non si tratta di schierarsi politicamente: si tratta di difendere la vita. Il carbone deve chiudere. Senza se e senza ma".

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