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14 Settembre 2025 - 00:08
ALLUMIERE – Il sipario è calato sulla VII edizione del Premio Letterario “Femminile, plurale”, ma l’eco della serata finale e del percorso che l’ha preceduta continua a risuonare forte ad Allumiere e oltre. A tirare le somme è la sua ideatrice e fondatrice, Brunella Franceschini, presidente dell’APS Femminile, plurale e voce guida di questa realtà culturale che, anno dopo anno, si conferma presidio riconosciuto e imprescindibile per il territorio. Brunella, qual è il bilancio di questa edizione? «Assolutamente positivo, direi straordinario. Il Premio è stato una commistione di voci, di sguardi, di sorrisi e di percorsi. Un “noi” che si è fatto esperienza collettiva, armonia di occhi diversi rivolti nella stessa direzione. “Femminile, plurale” non è solo un progetto letterario, ma un modo di pensare e vivere la cultura come strumento di cura del territorio e di chi lo abita. Ogni anno diventa più evidente che non ci limitiamo a una serata di premiazione: costruiamo relazioni, attiviamo dialoghi, apriamo prospettive». Chi ha reso possibile questo percorso? «Il merito è di un gruppo straordinario. Insieme a me lavorano con passione e dedizione Silvia Bastianini, Valerio Chiacchierini, Antonella Rinaldi, Cecilia Toffali, Francesca Tiselli, Tiziana Cimaroli, Karyn Minerva e Flavia Verbo. Attorno a questo nucleo si intrecciano molte altre voci e sguardi: è un meraviglioso puzzle, una visione corale. A loro va il mio più grande ringraziamento, perché “Femminile, plurale” è frutto di un impegno condiviso». La finale è stata un momento di grande intensità culturale. «Sì, e non posso che esserne orgogliosa. Le opere finaliste hanno portato sul palco storie forti e necessarie. Un valore aggiunto è stato l’intervento di Cinzia Leone, che con ironia e profondità ci ha ricordato l’importanza dei legami. È stato un momento di riflessione e leggerezza allo stesso tempo, perfettamente in linea con lo spirito del Premio». Oltre al Premio, quali sono stati gli altri appuntamenti significativi dell’anno? «Un tassello importante sono stati gli Incontri Letterari, che hanno visto la partecipazione di autrici di rilievo come Cristina Battocletti, Alice Urciuolo, Ritanna Armeni, Giulia Caminito e Luana Sciamanna. Occasioni preziose per approfondire opere e temi contemporanei, aprendo Allumiere a un dialogo culturale ampio e stimolante». E il futuro? «Abbiamo molti progetti in cantiere, alcuni in collaborazione con altre associazioni. L’obiettivo è continuare ad ampliare gli orizzonti del Premio Letterario, trasformandolo sempre più in una rassegna di eventi culturali a tema letterario ed editoriale, capace di includere tutti i generi e tutte le forme di comunicazione. “Femminile, plurale” vuole essere un progetto di comunità, un seme di cambiamento che possa germogliare nel tessuto sociale e culturale del nostro territorio». Nel tempo, “Femminile, plurale” è un laboratorio permanente di cultura, capace di portare ad Allumiere opportunità, incontri e connessioni che spesso mancano nei piccoli centri. Un presidio che arricchisce l’offerta culturale e apre a nuove prospettive, facendo della letteratura un ponte tra persone, esperienze e comunità. «Il valore di “Femminile, plurale” – conclude Franceschini – è rafforzato da tutte e tutti coloro che hanno scelto di sostenerci. È grazie a loro se questa intuizione è diventata realtà, e se oggi possiamo dire di avere costruito un progetto che appartiene davvero a tutti".
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