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19 Settembre 2025 - 12:08
LADISPOLI – Seccata per il periodo estivo, la Palude di Torre Flavia tornerà ad essere riempita d’acqua e, di conseguenza, gli uccelli torneranno a popolarla. Quello che preoccupa però è l’erosione che ha scavato ancora di più creando grossi problemi. La contaminazione tra il mare e l’acqua dolce dello stagno avrebbe conseguenze drammatiche per le sorti della riserva naturale. In futuro si spera con il progetto delle scogliere, già approvato dalla Regione, si possa ovviare a questo pericolo anche se non c’è ancora la data di inizio lavori e poi bisognerebbe capire se l’oasi rientrerebbe nel finanziamento. Sul fatto della palude “arida” invece nessuna preoccupazione per gli esperti. «Doveva essere secca in questo periodo – rassicura Corrado Battisti, gestore dell’oasi per Città Metropolitana -. È una palude mediterranea che si asciuga in estate. E va comunque prosciugata in questa stagione per poter svolgere i necessari lavori di manutenzione. Sempre in questo periodo dell’anno, quindi a settembre, si devono in qualche modo scavare i canali e pulire la chiusa idraulica. Dopo questa manutenzione tutti i bellissimi esemplari acquatici di questo sito potranno tornare al loro posto». I tecnici preposti hanno realizzato una nuova chiusa idraulica a mare per controllare meglio la situazione. Un progetto effettuato da una ditta incaricata da palazzo Valentini con la consulenza del pescatore di palude Sandro Mantovani.
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