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20 Settembre 2025 - 18:08
CERVETERI - L’ultimo Consiglio comunale ha sancito una frattura politica destinata a lasciare strascichi. Con un provvedimento approvato dalla maggioranza, su proposta del presidente del Consiglio Carmelo Travaglia, i consiglieri di “Città Futura Annozero” sono stati esclusi da tutte le Commissioni permanenti in cui sedevano. Una scelta che ha sollevato dure critiche da parte del gruppo, rappresentato da Laura Mundula e Federico Salomone, i quali parlano di atto “ingiusto e punitivo”, chiedendo con forza una revisione del regolamento comunale. Il presidente Travaglia aveva anticipato la decisione già nella riunione dei capigruppo, sostenendo che l’uscita di “Città Futura Annozero” dalla maggioranza avesse squilibrato la composizione delle Commissioni, impedendone la regolare attività. A sostegno della sua posizione era arrivato anche un parere del Segretario generale, che ha confermato la necessità di ristabilire il rapporto 3–2 tra maggioranza e opposizione, così come prevede l’attuale regolamento. Mundula e Salomone contestano però la sostanza del provvedimento: «È vero che il regolamento parla chiaro, ma l’effetto è che un intero gruppo consiliare viene estromesso dai tavoli di lavoro più importanti. Le Commissioni devono essere lo specchio del Consiglio, garantendo rappresentanza a tutti. In molti Comuni, come a Ladispoli, è previsto che ogni gruppo abbia un seggio, bilanciato poi dal voto ponderato. Così la maggioranza resta tutelata, ma nessuno viene messo a tacere». La critica dei due consiglieri si concentra sul metodo e sul messaggio politico: «Si è scelta la strada più rapida, ma anche la più penalizzante. In passato, quando altri gruppi hanno lasciato la maggioranza, nessuno ha messo mano agli equilibri delle Commissioni. Oggi invece la nostra uscita viene trattata come un problema da risolvere con un atto punitivo. È evidente che si voglia escludere una voce scomoda». I due esponenti di “Città Futura Annozero” annunciano di aver già avviato valutazioni su un possibile ricorso amministrativo: «La giurisprudenza è dalla nostra parte, ma non vorremmo che il Comune affrontasse spese legali evitabili. Preferiremmo una soluzione politica: convocare subito i capigruppo e approvare in tempi rapidi un nuovo regolamento, che introduca il principio del voto ponderato e garantisca la presenza di ogni gruppo in Commissione. Basterebbe la volontà di tutti, in un mese si può fare». Il gruppo non intende restare alla finestra: «Continueremo a seguire i lavori come uditori, chiedendo la parola quando possibile. Ma non è la stessa cosa: la democrazia si difende nei luoghi in cui si decide. Ed è lì che intendiamo tornare».
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