Cerca
04 Ottobre 2025 - 00:08
TARQUINIA - Il consigliere comunale d’opposizione Renato Bacciardi accusa Ernesto Cesarini di incoerenza sui temi legati al carbone e all’acqua pubblica.
«Come si cambia - dice Bacciardi - Ieri leader dei no coke, Cinque stelle mai con il Pd, paladino dell’acqua pubblica, oggi signor “sì” che alza la mano su tutto. La parabola di Ernesto Cesarini e dei cinque stelle è al tramonto della coerenza e il consiglio comunale ha messo a nudo ogni contraddizione».
«La mozione predisposta per scongiurare che la centrale a carbone continui a rimanere accesa è l’esempio più grave - sottolinea Bacciardi -: lunga requisitoria tecnica dell’ex leader del movimento No coke, con tanto di elogio all’allora sindaco Giulivi, ma silenzio sulle compensazioni e non si può scrivere ”no” alle compensazioni, rigettando la nostra proposta. Ed è qui che il signor Ernesto dà il meglio di sé, perché la colpa delle amministrazioni del passato, alle quali il suddetto tirava monetine e insulti, è quella di aver preso troppo poco dall’Enel. Tutto questo, sotto lo sguardo di Celli, Leoni, Blasi e del Pd che degli insulti e delle monetine erano il bersaglio. Della serie diciamo no, ma è ni. E tutti a rassicurare che ci sarà un tavolo postumo e le prenderemo, le compensazioni, ma prima bisogna dire “no”, il solito teatrino, poco conta se si prendono in giro i cittadini e Cesarini lì ad annuire».
«E ci sono compensazioni e compensazioni - prosegue Bacciardi - per gli ambientalisti pentiti non si dovrebbero prendere ma si possono spendere. Quindi va bene anche tappezzare il territorio di pannelli fotovoltaici, basta che poi ci siano le compensazioni pagate da chi li installa, da usare per i lavori pubblici, magari al Lido che per il signor Ernesto è un “non luogo”, e l’offesa è inaccettabile verso chi ci vive e paga tasse vere, verso chi ci lavora o da lavoro. E per chi diceva ”no” a tutto, oggi ben venga anche il porto turistico, ma piccolo piccolo un porticciolo. In miniatura. Magari fatto con i Lego. Ma ciò che ci sorprende è che Ernesto e i cinque stelle votano, come nulla fosse, la transazione a beneficio del debito di Talete, sì, proprio loro che la volevano radere al suolo, ora tirano il salvagente alla società che hanno accusato di ogni nefandezza. Aveva ragione De Pascalis: Il potere cambia e tutto ha un prezzo, anche le idee».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Edicola digitale
I più letti
QUOTIDIANO LA PROVINCIA
Editore: EDITORIALE LA PROVINCIA Soc. Coop., c.f. 09106271001 - Reg. Tribunale di Civitavecchia n°14/05 - ISSN 2038-5005 Redazione: Via Annovazzi, 15 - 00053 Civitavecchia. Tel. 0766.503027 - Fax 0766.581316 - Direttore Responsabile ALESSANDRA ROSATI - Testata beneficiaria dei contributi per l'editoria D.Lgs. 70/2017 - Soggetto deputato al trattamento dei dati personali: Cristiana Mori - La riproduzione di tutti i contenuti del sito è vietata senza il consenso scritto dell'editore