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07 Ottobre 2025 - 00:08
TARQUINIA - Colonne, capitello e un’antica strada basolata.
Tarquinia romana – con le sue strade, piazze, gli edifici pubblici e le belle e ricche dimore, le domus delle famiglie più benestanti decorate con raffinate pitture parietali e bei mosaici -, continua a venire alla luce alla Civita.
Anche quest’anno sono state straordinarie le scoperte emerse alla Civita nel corso della campagna di scavi 2025 condotta dall’Università di Macerata in collaborazione con gli Atenei di Verona e di Castellon de la Plana e il sostegno del Comune di Tarquinia.
Preziosi ritrovamenti che sono stati messi in sicurezza grazie al supporto della Protezione civile Aeopc di Tarquinia, coordinata da Alessandro Sacripanti che con i suoi volontari ha permesso di rimuovere i reperti poi trasferiti presso il magazzino della Soprintendenza, per essere poi analizzati e studiati.
Gli scavi, avvenuti sotto la tutela della Soprintendenza per i beni archeologici della provincia di Viterbo e dell’Etruria Meridionale e appena conclusi, riprenderanno il prossimo anno, permettendo di comprendere a pieno il periodo in cui Tarquinia, come ha spiegato la professoressa Giulia Baratta, è stata una importante città romana.
La strada rinvenuta si collega, attraverso uno slargo, con la via già scavata e portata alla luce negli anni scorsi.
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