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07 Ottobre 2025 - 12:08
CERVETERI – Undici consiglieri comunali hanno presentato una mozione per sfiduciare la sindaca, Elena Gubetti e la sua giunta. Mozione che verrà discussa al prossimo consiglio comunale utile, previsto a fine mese. Un’azione molto determinata dell’opposizione rappresentato da tutto il centrodestra (Gianluca Paolacci, Lamberto Ramazzotti, Salvatore Orsomando, Wilma Pavin, Emanuele Vecchiotti, Luca Piergentili, Luigino Bucchi e Alessandro Fondate) e dalle liste civiche Anno Zero e Città Futura (Federico Salamone, Laura Mundula e Alessio Vito Lasorella) che già da tempo sono uscite dalla maggioranza non condividendone più i principi. Affinché si manifesti la caduta della sindaca, dovranno essere 13 le adesioni durante la massima assise cittadina, e al momento i numeri comunque non ci sono. Lo ammettono gli stessi consiglieri. «Sappiamo che i numeri non bastano – risponde Paolacci -, il nostro obiettivo è portare la discussione in Consiglio comunale per dire alla città intera quali sono le motivazioni. Non è nulla di personale, ma dall’altra parte del banco notiamo delle cose che francamente non riusciamo più a capire. Questa città merita di più, stenta a decollare. È in involuzione negli ultimi 15 anni. Voglio interrompere tutto questo». Svariate le motivazioni degli undici. Si va dalla «violazione dell'accordo politico di ripartenza. Mancanza di condivisione e trasparenza nelle decisioni assunte» con decisioni – è l’accusa - già assunte, senza alcun reale confronto. Spicca il progetto “Orizzonte Connessi” d’interessi per la frazione di Campo di Mare in riferimento soprattutto ad un chiosco ritenuto «non essenziale e sproporzionato nei costi». Accusa anche sull’Estate Caerite 2025 dove per l’opposizione la delibera del 12 giugno è stata presentata e approvata in Giunta «senza un'adeguata illustrazione preventiva e senza condivisione delle linee progettuali, economiche e organizzative con le forze di maggioranza». Nessun confronto sul piano “Sport e Periferie 2025”. L’elenco degli 11 consiglieri è ancora lungo e punta pure sui ritardi nelle opere pubbliche e sulla disattesa del programma elettorale. «La mancata condivisione delle scelte – evidenziano - ha avuto come ulteriore conseguenza quella del rinvio di opere già programmate, come i marciapiedi di Valcanneto previsti per il 2025, determinando ritardi e omissioni nelle manutenzioni, nelle opere pubbliche e nei servizi essenziali». Per Anno Zero e Città Futura è stata grave anche la compromissione della rappresentatività consiliare e, soprattutto, la decisione di escludere il gruppo Città Futura Anno Zero da tutte Commissioni permanenti. Per il blocco del centrodestra persistono mancanza di trasparenza nelle decisioni, violazioni sistematiche degli accordi e timori diffusi nella gestione della cosa pubblica, in quanto i processi democratici interni risultano insufficienti».
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