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09 Novembre 2025 - 21:08
CIVITAVECCHIA – Tre camion della Csp, la società che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti, sono bloccati da giorni all’interno della discarica di Viterbo. I mezzi, secondo quanto trapelato, sarebbero stati fermati dopo il rilevamento di livelli anomali di radioattività provenienti dal carico. Una situazione che desta grande preoccupazione, sia per la salute degli operatori coinvolti, sia per le implicazioni ambientali del caso.
Due dei camion risultano parcheggiati in un’area isolata della discarica da circa tre settimane, mentre un terzo mezzo, arrivato dieci giorni fa, sarebbe stato anch’esso bloccato subito dopo i controlli di routine all’ingresso dell’impianto. Tutti e tre trasportavano rifiuti indifferenziati, ma all’interno del materiale sarebbero stati rinvenuti anche rottami metallici di provenienza incerta. Le prime verifiche effettuate con i rilevatori di radiazioni avrebbero segnalato valori ben oltre i limiti di sicurezza, tanto da costringere i tecnici a sospendere ogni operazione di scarico e delimitare l’area. Il caso, a quanto pare, sarebbe stato segnalato dal responsabile della sicurezza dell’impianto al vertice aziendale della Csp, che avrebbe immediatamente disposto ulteriori accertamenti. La priorità è quella di tutelare i lavoratori e fare luce sulla provenienza di quei materiali. I livelli di radioattività registrati sarebbero tali da rendere pericoloso anche il semplice avvicinamento ai mezzi. Da quanto si è appreso, i rifiuti contaminati sarebbero stati lavorati e caricati da operatori Csp ignari del rischio.
Le ipotesi al vaglio sono diverse: tra le più accreditate, quella che nel carico possano essere finiti frammenti di apparecchiature elettroniche o industriali contenenti componenti radioattive, magari provenienti da cantieri di demolizione o da materiale metallico riciclato senza i dovuti controlli.
Non si esclude nemmeno un errore di conferimento, con rifiuti speciali o pericolosi finiti per sbaglio nel ciclo dell’indifferenziato. Le autorità competenti, tra cui Asl e Arpa Lazio, sono state subito informate e avrebbero già effettuato le prime misurazioni indipendenti. L’intervento di bonifica, tuttavia, non potrà avvenire finché i valori di radioattività non scenderanno sotto soglia.
Nel frattempo, l’area della discarica dove sono parcheggiati i camion è off-limits, mentre proseguono gli accertamenti per risalire alla filiera di provenienza dei rifiuti contaminati. Sulla vicenda potrebbe intervenire anche l’Autorità giudiziaria, aprendo un fascicolo per verificare eventuali violazioni delle normative sul trattamento e sul conferimento dei rifiuti pericolosi. Bocche cucite per il momento: i vertici della municipalizzata non hanno rilasciato ancora alcuna dichiarazione in merito all’accaduto.
L’episodio inevitabilmente riaccende il dibattito sulla gestione dei rifiuti misti e sui controlli preventivi alla fonte. Se confermata la presenza di materiale radioattivo nell’indifferenziata, sarebbe un grave campanello d’allarme per tutto il settore.
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