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11 Novembre 2025 - 09:08
CERVETERI – Lotta all’inquinamento ambientale e all’abusivismo edilizio, controlli specifici per arginare l’odioso fenomeno degli incendi boschivi, una piaga soprattutto degli ultimi anni. Da oggi, sul territorio etrusco, scatteranno controlli aerei grazie ad un drone che il comune di Cerveteri si è aggiudicato con un contributo di 20mila euro. Ieri, presso la sede della Regione Lazio, durante la cerimonia di chiusura del primo corso professionalizzante di “Pilota Remoto di Droni”, è stato consegnato alla presenza del vicesindaco e assessore alla Polizia locale, Riccardo Ferri e del comandante dei vigili urbani etruschi, Cinzia Luchetti. «Uno strumento utilissimo a 360° - dichiara Ferri - ad un controllo e ad un monitoraggio capillare effettuato dall’alto del territorio, in particolar modo per prevenire abusi edilizi e discariche abusive ma anche per individuare con maggiore celerità e agevolezza eventuali dispersi nelle zone boschive, intervenire celermente nelle situazioni di incendi, smottamenti e frane dei costoni». Pronto un monitoraggio capillare effettuato dall’alto sul vasto comprensorio cerite che annovera tantissime frazioni periferiche (Sasso, Furbara, Due Casette, Ceri, Valcanneto, Borgo San Martino, I Terzi, Cerenova e Campo di Mare tra le più grandi) e 125 chilometri quadrati di superficie. «In questi mesi - spiega il commissario coordinatore Luchetti - due agenti della Polizia locale, l’assistente Giuseppe Buonincontro e l’agente Lorenzo Di Lucia, che ringrazio a nome di tutto il Comando, hanno seguito un corso specifico ed hanno ricevuto, nell’ambito della cerimonia, gli attestati di partecipazione». Il drone sarebbe anche per individuare con maggiore celerità e agevolezza eventuali dispersi nelle zone boschive, come alle Cascatelle. Spesso e volentieri turisti e residenti perdono l’orientamento in occasione delle escursioni o delle scampagnate nelle frastagliate aree verdi con il conseguente arrivo di vigili del fuoco, protezione civile, elicotteri. Non meno importante la lotta all’inquinamento dei fiumi naturali. Con questo dispositivo eventuali situazioni anomale relative allo sversamento di sostanze proibite nei fossi verrebbero presto smascherate. E si attiverebbero subito un’indagine della magistratura.
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