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Cimitero vecchio, esposto alla Procura e alla Soprintendenza

Cimitero vecchio, esposto alla Procura e alla Soprintendenza

CIVITAVECCHIA – A poche settimane dalle sue dimissioni da delegata al patrimonio monumentale del Comune di Civitavecchia, Roberta Galletta torna a far sentire la sua voce con un’iniziativa destinata a riaccendere il dibattito sulla tutela dei beni storici cittadini. Ha infatti depositato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, denunciando la “gravissima e pericolosa” situazione in cui versa il Cimitero Vecchio, o Monumentale, di via Aurelia nord.

«Mai, in tanti anni di battaglie per la difesa del patrimonio culturale, avevo sentito la necessità di un’azione così forte – spiega Galletta – ma non potevo restare a guardare davanti al rischio concreto di distruzione di un bene che per legge è considerato culturale e di interesse etnoantropologico, ai sensi dell’articolo 10 del Codice dei beni culturali». Nel mirino dell’ex delegata finiscono in particolare le estumulazioni effettuate dal 2018 per reperire nuovi loculi, e quelle programmate nei prossimi giorni. Secondo Galletta, «devono essere immediatamente fermate per evitare la perdita irreversibile di monumenti e lapidi di valore storico-artistico». L’appello è accompagnato dalla richiesta alla Soprintendenza di valutare l’imposizione di un vincolo generale su tutto il complesso cimiteriale, «bene pubblico di interesse storico, artistico, sociale e antropologico», che verrebbe così sottratto, sostiene Galletta, a «una burocrazia cieca e a logiche di profitto».

Tomba di Navarro cimitero vecchio.png

Un atto di denuncia ma anche una proposta concreta: la redazione di un regolamento speciale per il Cimitero Vecchio, «come avviene in tutte le città d’Italia ed Europa che tengono alla propria storia e identità». Galletta sottolinea il rischio di cancellare «un autentico libro di pietra della memoria civitavecchiese, uno dei cimiteri più antichi d’Europa», e si chiede cosa resterà alle future generazioni «se continueranno le estumulazioni selvagge e la distruzione della memoria collettiva».

Nell’esposto, inoltre, vengono sollevati precisi interrogativi sul ruolo della partecipata comunale Civitavecchia Servizi Pubblici (Csp), chiamata a gestire le operazioni di estumulazione. L’ex delegata chiede chiarimenti sui poteri attribuiti a Csp dal contratto di servizio, sull’esistenza di un provvedimento formale che approvi l’elenco delle tombe coinvolte e sulla presenza di verbali di sopralluogo che attestino lo stato di abbandono. Viene infine richiamato l’articolo 97 del Regolamento di Polizia Mortuaria, che impone la notifica della diffida ai parenti dei defunti qualora siano reperibili; una procedura che, secondo Galletta, potrebbe non essere stata rispettata. «Dall’esame degli atti adottati fino a oggi potrebbero emergere numerose anomalie – conclude – e verificherò tutto fino in fondo».

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