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05 Dicembre 2025 - 15:08
CIVITAVECCHIA – Il litorale e le “istituzioni della cultura” fanno rete per riscoprire i tesori archeologico-storici di Civitavecchia e di tutto il territorio.
Ieri pomeriggio, all’aula Pucci, è stato presentato ufficialmente il progetto “Centumcellae-Litoralis”, nuovo circuito di conoscenza e promozione del patrimonio storico-archeologico compreso tra il Mignone e il Marangone. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra comune di Civitavecchia, Direzione regionale Musei nazionali Lazio – Museo Archeologico Nazionale, università, DiSCo Lazio e numerosi enti e associazioni del territorio.
Al centro dell’incontro il riallestimento della sala del Museo Archeologico – attualmente in fase di restyling - dedicata al santuario etrusco di Punta della Vipera e il ritorno in città della sors plumbea, «un importante e raro documento scoperto alla metà degli anni 1960 nel santuario etrusco di Punta della Vipera, dedicato alla dea Menerva con funzioni oracolari». Si tratta di «una rarissima pedina oracolare in piombo», piccolo disco forato utilizzato nei rituali divinatori, che torna a Civitavecchia grazie alla disponibilità del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Il sindaco Marco Piendibene ha sottolineato il valore delle testimonianze archeologiche come elemento identitario della città e il ruolo decisivo delle associazioni e dei volontari che da anni lavorano sul territorio. L’assessore alla Cultura Stefania Tinti ha ricordato il partenariato che vede Civitavecchia capofila accanto alla Sapienza, all’Università della Tuscia, al Polo universitario cittadino, alla Direzione Regionale Musei e alla Soprintendenza, parlando di un territorio che “ritrova la propria unitarietà” attraverso i suoi siti archeologici.
La direttrice regionale Musei nazionali Lazio Elisabetta Scungio ha definito la rete il punto di forza del progetto, annunciando la riapertura del Museo Archeologico in veste rinnovata, come vero “museo della città”, mentre la direttrice Lara Anniboletti ha illustrato i contenuti del nuovo percorso espositivo. Il progetto, sostenuto dal Bando DiSCo Lazio 2025 e dal Comune, punta a costruire entro il 2026 un sistema integrato che colleghi, tra gli altri, Aquae Tauri e le Terme Taurine, Villa Pulcherrima, la necropoli della Scaglia, la fascia costiera della Frasca, il complesso di Torre Valdaliga, il santuario di Punta della Vipera e la Rocca.
Un importante passo in avanti per un territorio che riscopre il proprio valore archeologico e che si unisce in una logica che superi personalismi e interessi locali per un litorale in grado di valorizzare le proprie meraviglie archeologiche.
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