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23 Dicembre 2025 - 00:08
Alessandro Romoli bissa e supera se stesso, mettendo il sigillo sul secondo mandato consecutivo alla guida della Provincia. Rieletto presidente con un plebiscito di 507 preferenze espresse dai 538 elettori che si sono recati ai seggi, sul totale dei 746 aventi diritto.
L’affluenza alle urne nella giornata di domenica ha superato il 72%, disinnescando di fatto gli appelli a non recarsi a votare giunti alla vigilia della competizione. E perché non sussistano dubbi sul gradimento espresso nei confronti di Romoli, qualcuno su una scheda della fascia blu - quella più “corposa” per numero di aventi diritto, anche se il voto ha un peso minore, che rappresenta gli elettori dei Comuni fino a 3000 abitanti - ha disegnato anche un cuore.
Soddisfatto, «molto», il riconfermato presidente. «Grande partecipazione dei sindaci, degli assessori, dei consiglieri» dichiara subito dopo la proclamazione formale da parte del presidente di seggio, tenendo a sottolineare il dato relativo ai primi cittadini. «Hanno votato tutti e 60 i sindaci del territorio provinciale. E le schede bianche e nulle costituiscono un voto residuale e minimale».
18 il totale di quelle consegnate senza l’espressione della preferenza - Romoli era l’unico candidato - e 13 complessivamente le nulle.
«Quindi - commenta - grande legittimazione da parte del corpo elettorale ed è un riconoscimento importante per il lavoro che abbiamo svolto in questi anni come Provincia casa dei Comuni per il territorio, che abbiamo sempre cercato di governare attraverso la partecipazione di tutti i sindaci e gli amministratori della Tuscia».
«Continueremo sulla stessa strada. Certamente con il risultato emerso dalle urne viene avvalorato un percorso importante che abbiamo intrapreso anni fa» conclude Alessandro Romoli.
Nel 2022, nella sua prima corsa allo scranno più alto di Palazzo Gentili ottenne un successo personale del 58% - percentuale più alta di quella ottenuta dalle liste, si votava contemporaneamente anche per il consiglio provinciale -, consenso ampiamente superato nella competizione di domenica. Restando ai numeri, ecco il dettaglio dei dati delle cinque schede distinte per colore a seconda la fascia demografica. Nella scheda blu, fino a 3000 abitanti, sui 349 aventi diritto i voti validi sono stati 229, 9 le schede bianche e 4 le nulle. Nell’arancione, fino a 5mila abitanti, 82 preferenze valide su 129 aventi diritto, 3 bianche e 5 nulle. Tessera grigia, fino a 10mila abitanti, 115 voti validi su 167 aventi diritto, 5 schede bianche e 3 nulle. Infine nella verde, fino a 100mila abitanti, nessuna scheda bianca né nulla e 30 voti validi sui 33 amministratori chiamati alle urne. Nella tornata elettorale di domenica, il candidato unico Alessandro Romoli era sostenuto da un campo ampio e trasversale che comprendeva, oltre alle attuali forze di maggioranza in consiglio - Forza Italia, Pd e civici di Frontini - anche il gruppo all'opposizione di Fratelli d'Italia.
Allo spoglio di ieri mattina, nella sala Benedetti della Provincia, hanno presenziato gli esponenti locali più rappresentativi dei forzisti: il vice presidente provinciale Giuseppe Fraticelli, i consiglieri provinciali Francesco Ciarlanti ed Ermanno Nicolai, il consigliere comunale di Viterbo Elpidio Micci. E, ovviamente, Alessandro Romoli che è anche segretario provinciale degli azzurri.
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