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18 Settembre 2025 - 18:08
CIVITA CASTELLANA - «Credo che quella di oggi sia una giornata bellissima, una di quelle da ricordare per Civita Castellana. Dopo più di dieci anni di attesa e di porte chiuse, la scuola “Gianni Rodari” torna finalmente a vivere. E non si tratta soltanto un edificio che riapre: è un luogo di formazione, di crescita, di speranza, che restituiamo alle famiglie, ai bambini e al futuro di Civita Castellana». Così, ieri mattina, il sindaco Luca Giampieri in occasione della riapertura dell’istituto. «L’importanza di questa giornata è segnata anche dalla presenza del presidente della provincia, Alessandro Romoli, e dal direttore dell’ufficio scolastico regionale di Viterbo, Daniele Peroni, che ringrazio di cuore così come ringrazio i dirigenti scolastici che negli anni si sono occupati della “Rodari”, con un particolare riferimento alla ex preside Santina Vaccaro e alla preside attuale Simona Cicognola. Un grazie sentito va al vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Claudio Parroccini, perché ha seguito di persona, passo dopo passo, l’opera di riqualificazione, dedicando alla scuola “Rodari” tempo e impegno - prosegue il primo cittadino -. Ricordo bene, ormai più di dieci anni fa, quando da consigliere comunale presentai la mia prima istanza proprio su questa scuola. Chiedevo chiarezza e risposte, perché sapevo che la chiusura della “Rodari” non era una semplice questione tecnica, ma una ferita aperta per tanti cittadini, per intere generazioni di studenti che qui avevano trascorso parte della loro vita. All’epoca risposte non ne arrivarono, ma oggi siamo qui a dimostrare che la perseveranza e la buona politica possono fare la differenza. Quando mi sono candidato alla carica sindaco, insieme alla coalizione che mi ha sostenuto - ricorda Giampieri - ho assunto un impegno preciso: restituire la scuola “Rodari” alla sua comunità. Non era una promessa generica, era un obiettivo concreto, che ci siamo posti con determinazione e che oggi diventa realtà. Questo dimostra che volere è potere, che quando si governa con serietà, con trasparenza e con senso del dovere, i risultati arrivano. Non è stato un percorso facile. Al contrario. I lavori di riqualificazione dei corpi B e C hanno richiesto tempo, energie, competenze e risorse. Ma oggi possiamo dire con orgoglio che il comune che ho l’onore di guidare ha portato a compimento un progetto che era in avanzo vincolato. È una vittoria non solo mia, ma di tutti: della mia giunta, dei consiglieri comunali che hanno sostenuto questo percorso, dei dirigenti e dei dipendenti comunali che hanno lavorato senza sosta, dei tecnici e delle maestranze che hanno messo la loro professionalità al servizio della città. E, soprattutto, è una vittoria per i cittadini, specie per i più piccoli che d’ora in poi animeranno di pura vita queste aule». «La riapertura della scuola “Gianni Rodari” - aggiunge il sindaco - è anche un segnale forte, è la prova che la politica, quando è fatta con passione, competenza e dedizione, può ricucire le ferite, può dare risposte concrete, può restituire fiducia. Oggi non celebriamo soltanto un traguardo amministrativo, ma un nuovo inizio per i nostri bambini, per i nostri insegnanti, per tutte le famiglie che da oggi torneranno a vedere queste aule piene di sorrisi, di voci e di sogni. Consentitemi di dirlo con grande emozione: da oggi Civita Castellana è più ricca, più viva e più forte. La scuola non è un semplice servizio, è il cuore pulsante di una comunità che guarda al futuro con fiducia. E il futuro di questa città passa proprio dai suoi ragazzi, da chi avrà il compito di portare avanti la nostra storia e di costruirne una nuova. Non posso che dire grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, grazie alle famiglie per la pazienza dimostrata in questi lunghi anni, grazie ai cittadini che ci hanno dato fiducia. Oggi tagliamo un nastro che non è solo simbolico: è il segno concreto che, insieme, sappiamo trasformare le parole in fatti. Oggi la scuola “Gianni Rodari” rinasce. E con lei rinasce una parte importante di Civita Castellana», conclude Giampieri.
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