Cerca
06 Settembre 2025 - 12:08
CIVITAVECCHIA – Con il suo vero nome, Maria Vittoria Rossi, pochi la ricordano. Ebbe mille pseudonimi: Marlene, Mariù, Oriane, Geraldine Tron, Maria del Corso, Contessa Clara, Madame d’O). Per tutti è Irene Brin, lo pseudonimo che le impose Leo Longanesi quando scriveva su “Omnibus”, la giornalista colta, brillante, che segnò un’epoca del giornalismo femminile e fece conoscere la moda italiana in America.
Nata a Roma nel 1911, figlia di un alto ufficiale, esordì nel giornalismo nel 1932 a Genova. Nel 1937 conobbe e sposò il tenente Gaspero del Corso. Seguendo il marito ufficiale del 201° Reggimento di Fanteria, nel 1939 si trovò a vivere per alcuni mesi a Civitavecchia, prima dell’entrata in guerra del regime fascista. Erano gli anni in cui Irene Brin collaborava intensamente con “Omnibus”. Leonardo Sciascia scrisse su “La Stampa” del 27 luglio 1989, che il settimanale della Rizzoli si distingueva “per estrazione e valenza”, in cui gli autori guardavano altrove “sentendo il disagio, l’angustia di quella provincialità endemica che il fascismo potenziava ed esaltava”. Provincialismo che Irene Brin visse a Civitavecchia, dove soffrì l’inaridimento culturale della città.
Leonilde Bartarelli, nel volume “Irene. Liberamente ispirato alla vita di Irene Brin” del 2018, scrive che l’appartamento che abitano in città non ha neanche la cucina “si sono abituati a mangiare nelle osterie e nei ristoranti dei dintorni”. Il giudizio di Irene su Civitavecchia non è lusinghiero:
“La cittadina non le piace, non riesce ad abituarsi, a sentirla sua. Non la sopporta, così deprimente, dall’odore persistente della ferrovia che incombe sull’abitato e dalla quale il vento gelido sparge dovunque la polvere grigia e l’ossessivo rumore dello sferragliare di treni sui binari. E non c’è nulla, né librerie né biblioteche. Trovare un libro è un miraggio e le tocca accontentarsi della letteratura spicciola o dei settimanali che riesce a trovare da un cartolaio anziano, taciturno e privo di interessi che possano essere oggetto di conversazione. Ma Gaspero ora capitano è di stanza qui”. L’unico vantaggio di vivere nella cittadina tirrenica è la vicinanza con Roma dove ha sede “Omnibus”. Trascorre i suoi giorni scrivendo articoli e spedendoli a Longanesi. Qui le arrivano le lettere delle sue lettrici e ogni tanto qualcuna di esse arriva in città di persona. Una signora “venuta apposta a Civitavecchia per gustare con lei una zuppa di pesce, che si era mostrata particolarmente cortese e amabile”. La donna puntava a pubblicare le sue indigeste poesie sulla rivista! Dopo le vicissitudini patite in guerra, Irene e Gaspero inaugurarono la Galleria d’Arte “L’Obelisco” in via Sistina 146 che negli anni “diventerà un punto di riferimento per l’arte internazionale e luogo di incontro di intellettuali”.
Altro illustre personaggio che ha lasciato un ricordo letterario della nostra città.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Edicola digitale
I più letti
QUOTIDIANO LA PROVINCIA
Editore: EDITORIALE LA PROVINCIA Soc. Coop., c.f. 09106271001 - Reg. Tribunale di Civitavecchia n°14/05 - ISSN 2038-5005 Redazione: Via Annovazzi, 15 - 00053 Civitavecchia. Tel. 0766.503027 - Fax 0766.581316 - Direttore Responsabile ALESSANDRA ROSATI - Testata beneficiaria dei contributi per l'editoria D.Lgs. 70/2017 - Soggetto deputato al trattamento dei dati personali: Cristiana Mori - La riproduzione di tutti i contenuti del sito è vietata senza il consenso scritto dell'editore