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12 Settembre 2025 - 21:08
CIVITAVECCHIA – Nella storia di Civitavecchia c'è un personaggio illustre e poco noto, Cornelio Manzi.
Era il figlio del primo distillatore della Sambuca, nonché imprenditore nel settore termale e turistico e senza volerlo è stato la causa della confusione che si è creata attorno a via Alberto Guglielmotti. Circostanza che ricorda i falsi Modigliani trovati nell'Arno.
La vita di Cornelio Manzi è stata brillante. Il papà era di Casamicciola (Ischia) e aveva sposato Gioconda Gallinari. Abitavano nel grande edificio di piazza Leandra, 2.
Da bambino si trastullava sulle ginocchia di Giuseppe Garibaldi, quando l'Eroe dei due mondi fu ospite di suo padre a Ischia, per curarsi gli acciacchi con bagni termali, prima ancora della Ficoncella.
Frequentò con entusiasmo le migliori scuole.
Era un giovanotto colto e ricco con la passione per la scrittura. Scriveva principalmente romanzi e le sue storie inventate incantavano. Sapeva raccontarle. Avevano sempre successo, suscitavano interesse e ben presto la sua notorietà oltrepassò i confini cittadini.
Molto apprezzato nei salotti capitolini, tanto da guadagnarsi l'appellativo del Giulio Verne italiano. Come l'autore francese, precursore della fantascienza, aveva una straordinaria immaginazione, fuori dal comune.
Fondò il settimanale Fiorello e nel numero del 22 aprile del 1883 nella rubrica umoristica Cicalate, firmata con lo pseudonimo Napoleone, pubblicò
un' immaginaria vicenda anticlericale, in cui un Arcangelo camuffato
da impiegato comunale inviato dal sindaco di Civitavecchia, lo pregava di stampare il carteggio riguardante Via del Seminario, intitolata a Padre Alberto Guglielmotti.
Non era una notizia di cronaca, bensì un fatto inventato, una sorta di barzelletta. Una beffa in cui il religioso con il suo nome cancellava Via del Seminario la strada dove c'era la scuola per diventare prete. Sembrava tutto vero.
Civitavecchia all'epoca contava all'incirca diecimila abitanti e quella Cicalata, nell'Italia appena unita tra ignoranza e analfabetismo, che Cornelio Manzi, persona di grande cultura, aveva messo nel suo giornale venne presa per verità e ha creato un errore storico e confusione, nella toponomastica e nei documenti.
Per la cronaca a Padre Alberto Guglielmotti non è mai stata intitolata nessuna strada a Civitavecchia. La città lo ricorda principalmente con il Liceo classico che porta il suo nome e un busto in Viale Garibaldi.
Via Alberto Guglielmotti, che in precedenza si chiamava Via Del Seminario, commemora il sottotenente di complemento parente e omonimo del religioso, caduto al fronte nella Prima Guerra Mondiale. La strada è stata intitolata nel periodo fascista e ha cancellato un abbaglio del 1883, ancor prima che il giovane militare eroe nascesse.
Sulle targhe stradali soltanto il nome e cognome, la delibera è andata perduta. Così, purtroppo, quella remota confusione continua a far sbagliare anche chi non dovrebbe sbagliare, sbronzato dalle Cicalate di Napoleone, ovvero Manzi, che con la penna e non con la Sambuca continua a farla bere.
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