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03 Settembre 2025 - 15:08
«Mentre tanti sportivi, sia a livello individuale che di squadre hanno già ben cominciato l'attività, ai quali vanno i nostri auguri, purtroppo nella nostra città, siamo alle prese con i problemi riguardante la carenza di strutture sportive, la mala conservazione, il cattivo utilizzo, il tutto peggiorato da una serie di criticità ultimamente denunciate a chi di competenza».
Sono le parole con cui si apre l’intervento del presidente dell’associazione Civitavecchia C’è, Roberto Melchiorri, che pone ancora una volta la sua lente d’ingrandimento sulle problematiche di cui si sta parlando tantissimo in città in queste settimane e che stanno mettendo in difficoltà molte società sportive.
«Dalle varie riunioni e dalle conseguenziali notizie diffuse – riprende il numero uno di Civitavecchia C’è - ci sembra di intravedere proposte che possono includere. Anzi, alcune mancate presenze, non invitate, e la partecipazione di altri, non si sa ufficialmente a quale titolo, sembrano aver ulteriormente allontanato le soluzioni.
Lo sport ha delle regole precise anche per gestione degli impianti e il non averle rispettate per tanto tempo oggi aumenta le difficoltà per una buona soluzione. L'utilizzo delle strutture sportive deve essere collegato allo status della società o del singolo atleta. Attività professionistiche, dilettantistiche, settori giovanili agonistici, settore giovanili non agonistici, master, scuole di sport, sport per diversamente abili, debbono trovare l'adeguate forme di utilizzo di impianti, senza non pensare alle soluzioni riguardanti i normali cittadini. Per questo va stilato un elenco delle società o degli atleti individuali, con relativa affiliazione federale.
Per quanto riguarda lo stato dello Stadio del Nuoto, attualmente in fase di ristrutturazione, crediamo che finita la legale concessione alla Nc, ivi compreso il recupero del periodo della chiusura, essendo stadio di livello Nazionale non potrà non essere gestito dal Comune dietro apposito disciplinare d'uso che preveda priorità nel merito, controllato dall'ufficio Sport del Comune con i suoi dipendenti, mentre per le altre due piscine, anch’esse a scadenza di concessione, potrebbero trovare soluzione in una gestione consorziale tra le società regolarmente affiliate, anche in un progetto che annulli la scissione e quindi anche la divisione dei titoli sportivi, dalla società che gestisce la piscina di Largo Galli, avvenuta nel periodo, da come risulterebbe, che la Snc era gestita da Feoli, D'Ottavio, Iacomelli e Pagliarini. Veramente sarebbe una grande operazione sportiva per la quale gli attuatori entrerebbero nella storia e nella gloria per tutti. In primis per l’amministrazione».
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