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06 Settembre 2025 - 21:08
«Le parole lasciano il tempo che trovano e lo Stadio del Nuoto si appresta a diventare una rovina, forse voluta grazie alo delegato allo sport il cui interesse non sfugge a nessuno. Riteniamo molto grave irrispettoso oltre che antisportivo, la voluta non convocazione della storica NC al tavolo permanente dove si discute del futuro dello sport acquatico». Inizia così una nota della Nc, che torna ad attaccare l’amministrazione comunale in merito alle questioni impiantistica ed in particolare il PalaGalli.
«Una mancanza di rispetto principalmente verso gli atleti e i tecnici FIN che fanno parte di questa storica Società – affermano i rossocelesti – sono mesi a partire da maggio che chiediamo attraverso lettere ufficiali a mezzo pec spazi acqua o possibili alternative per gli allenamenti in prossimità ormai imminente del campionato. Nessuna risposta da parte del delegato allo sport. I Nostri atleti non hanno diritto di allenarsi? Crediamo proprio di sì!
E chiaro che esiste una volontà politica dettate da logiche spartitorie di mettere in difficoltà estrema la NC, lo si è visto fin dall’inizio e oggi più che mai con alcuni personaggi presenti alle riunioni. In tempi non sospetti avevamo condiviso con l’intera città, le nostre perplessità arrivando a spiegare che l’antieconomicità dello Stadio del Nuoto è un elemento non certo irrilevante, quando si tratta di gettare le basi per la sua gestione e che una semplice società sportiva non può farvi fronte.
Oggi accogliamo quindi con favore il fatto che altre associazioni abbiamo perfettamente compreso che insistere con il considerare il PalaGalli come un qualsiasi campetto significa avviare al disastro l’intero comparto degli sport acquatici. In particolare, la Nc Civitavecchia con il suo campionato nazionale di serie B e la Nautilus, che ha riportato la pallanuoto femminile in serie A1, pagheranno sulla propria pelle questa visione dilettantistica (mai termine fu più azzeccato) in base alla quale il Comune preferisce mettersi a tavolino a definire il futuro dello Stadio del Nuoto con società che hanno più dirigenti che iscritti e che non partecipano a nessun campionato agonistico.
Non soltanto si invitano anche presunti imprenditori alla discussione il cui curriculum parla da solo e che oggi nulla a che vedere con lo sport agonistico.
Il delegato, i cui disastri in un solo anno di incarico non si contano più, insieme al collega De Gennaro si tolgano di mezzo lasciando le deleghe immediatamente anche in virtù del palese conflitto d’interesse che li avvolge e il Sindaco torni alla ragione, invertendo la direzione degli interessi di “bottega” cui stiamo assistendo e che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
II primo passo da fare sarà è proprio quello di inserire lo Stadio del Nuoto in una logica di pacchetto che preveda la creazione di una rete degli sport acquatici in spazio pubblico, comprendendo la piscina comunale di via Maratona e lo stabilimento balneare di largo Marco Galli, la cui concessione tra l'altro mai supportata da evidenza pubblica e quindi a gara i cui attuali gestori ne beneficiano indisturbatamente da quasi un ventennio e che ci risulta decaduta ai sensi della direttiva Bolkestein e recepita dalla Legge di stabilità che ne stabilisce il termine al 31/12/2024. La rendita di posizione pretesa da taluni personaggi sul patrimonio pubblico/ immobili comunali e Statali non può più essere consentita tanto meno se a fare da “ruffiana” sia una pubblica amministrazione è un illecito grave».
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