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14 Settembre 2025 - 09:08
«L’assemblea ha rappresentato un primo, importante passo verso la costruzione condivisa di un Pride realmente rappresentativo, plurale, accessibile e trasparente». Parola di Virginia Migliore, presidente di Arcigay Viterbo Peter Boom Aps, che venerdì pomeriggio, nella sede di Biancovolta, ha radunato rappresentanti di oltre 70 associazioni del territorio, con la presenza anche di Raimondo Raimondi (presidente della consulta comunale del volontariato di Viterbo) per la «costruzione di un coordinamento permanente per il Pride».
Proprio «Raimondi ha sottolineato l’importanza della collaborazione – dice ancora Virginia Migliore - Durante l’incontro si sono affrontate questioni fondamentali che guideranno il lavoro del coordinamento: la redazione di un manifesto politico condiviso, l’organizzazione di eventi culturali legati alla parata, l’approccio intersezione della manifestazione, l’accessibilità del percorso, la gestione democratica e trasparente».
Un vero e proprio punto di partenza condiviso per organizzare il Pride a Viterbo collegialmente con spunti, consigli e apporti provenienti da ciascuna delle realtà associative coinvolte.
«L’assemblea è andata molto bene – aggiunge la presidente di Arcigay Viterbo - ed è stata fatta in un clima partecipativo e collaborativo. Insieme a loro hanno preso parte all’assemblea anche tanti singoli cittadini che hanno dato il loro contributo portando idee costruttive e intervenendo nella discussione». Come si ricorderà al Tusciapride del 7 giugno scorso l’Arcigay Viterbo Peter Boom Aps non partecipò perché dichiarò che non considerava quell’evento frutto di scelte aperte e condivise fra le realtà associative del territorio.
«Andiamo oltre la semplice parata, organizziamo una settimana dedicata alla comunità Lgbtq+» ha detto Virginia Migliore durante l’assemblea».
Dall’Arcigay è arrivata quindi questa chiamata a raccolta per un prossimo Pride a Viterbo condiviso e partecipato. Si vedrà se dalle parole si passerà ai fatti nel breve-medio termine. Quello che risulta importante è che ci sia già un confronto tra le istituzioni locali, rappresentate dalla consulta del volontariato e le associazioni che raggruppa, l’Arcigay e altre associazioni civiche e territoriali. Il primo passo è stato davvero fatto.
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