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07 Ottobre 2025 - 21:08
SANTA MARINELLA – Continuano senza sosta gli atti vandalici in città. Dopo l’intrusione di un malfattore nel parco Martiri delle Foibe gestito dall’associazione dei portatori di handicap, nella nottata di ieri i vandali si sono introdotti nell’area del Cantinone, sede provvisoria dei volontari della Protezione civile, ed hanno distrutto tre mezzi di soccorso. I malviventi, hanno fracassato i vetri dei tre automezzi e dopo aver aperto il cofano, con l’ausilio di una cesoia, hanno tagliato i fili delle batterie e le hanno portate via. Dunque, più che la batteria, i mezzi hanno subito danni gravi alla carrozzeria ed ovviamente per diversi giorni saranno inutilizzabili. Chiaramente se dovesse esserci la necessità di intervenire per un incendio, un allagamento o per la ricerca di qualche persona dispersa in una zona impervia o a mare, questi mezzi non potranno essere usati e dovrà intervenire la protezione civile delle città limitrofe.
Una settimana fa, la stessa sede della Protezione civile, è stata “visitata” da ignoti che hanno forzato il portone d’ingresso ed hanno portato via una borsa con dentro documenti importanti dei sommozzatori. Ma quello che più sconcerta la popolazione, è che già da giorni vengono effettuati furti di batterie la cui destinazione nessuno sa qual è. Il cantiere dell’Enel adiacente presso il ristorante “Mediterraneo” è stato oggetto di attenzione probabilmente degli stessi autori dei furti, che hanno asportato le batterie del sistema elettronico della circolazione stradale con semafori. “Purtroppo è un fatto increscioso – commenta a caldo il presidente della del Nucleo Sommozzatori della Protezione civile Paolo Ballarini – sono stati vandalizzati alcuni mezzi adibiti all’antincendio, unico mezzo disponibile accessoriato, e l’altro mezzo per il rischio idrogeologico. Ora basta – precisa Ballarini – non potremo usare questi mezzi per diverso tempo, e questo perché non abbiamo una nostra sede, un luogo dove poter mettere al sicuro i mezzi di soccorso. Per una associazione che è in prima linea quando accadono fatti dovuti al maltempo o a soccorsi in mare da ben 25 anni, ci sembra quantomeno idoneo avere una sede sicura. E’ il caso che dopo questi fatti, l’amministrazione ci faccia una promessa certa e cioè che ci fornisca una sede adatta per poter lavorare in sicurezza senza dover subire questi atti vandalici. Sono anni che lo chiediamo perché dove stiamo ora è facile entrare essendo collocata in aperta campagna».
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