Cerca
13 Novembre 2025 - 06:08
TARQUINIA – Supercazzola, arrogante, poco credibile, incoerente e inaffidabile. In sintesi questo il pensiero di Piero Rosati - il consigliere comunale di Alleanza Verdi sinistra passato all’opposizione - nei confronti del sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti.
Rosati ci è andato giù pesante nel commentare la decisione del sindaco di revocare le deleghe all’assessora del suo stesso partito, Monica Calzolari.
L’ultimo atto è andato in scena ieri pomeriggio, nel consiglio comunale che ha sancito una rottura insanabile tra la maggioranza di centrosinistra e il partito di Alleanza Verdi sinistra. A Tarquinia, naufraga così, tra amarezza e delusione, il progetto del campo largo e con esso quel grande entusiasmo che per mesi aveva scandito i pensieri e le parole di Piero Rosati quando, con orgoglio, annunciava un candidato sindaco - poi divenuto sindaco -, che avrebbe stupito tutti e raccolto grandi consensi. Di quel progetto e quell’entusiasmo, non è rimasto niente, e ieri si è visto e capito bene.
Quello che non si è ancora capito è cosa effettivamente sia accaduto in seno alla maggioranza Sposetti che sembrerebbe aver fatto figli e figliastri, con divergenze di “trattamento” tra Avs e M5s, i due partiti che nei fatti, negli ultimi mesi, avevano assunto le medesime posizioni critiche rispetto all’orientamento del governo cittadino su tematiche specifiche.
La seduta consiliare si è aperta nel ricordo di Franco Stefani, il dipendente comunale, cantante talentuoso, deceduto a soli 54 anni. Un minuto di silenzio è stato richiesto dal presidente del consiglio comunale Alberto Blasi, che poi ha lasciato la parola al sindaco per le comunicazioni di rito.
Poche parole stringate, quelle di Sposetti, per comunicare il decreto sindacale, 29 ottobre n 31, con il quale ha revocato l’incarico all’assessora Calzolari: “La ringrazio per il servizio svolto – ha detto Sposetti – tutto qui”. Poi l’aggiunta sulla nomina del nuovo organo di revisione dei conti, avvenuta il 17 ottobre. Quindi il primo punto all’ordine del giorno, sulla ratifica della deliberazione della variazione di bilancio di previsione 2025-2027, che ha aperto il dibattito, con le dichiarazioni di voto nelle quali si è inserito Rosati, con 13 minuti di monologo sul caso Calzolari.
Da “bravo sindaco” alla “Supercazzola” è stato un attimo: “Hai reso pubblico – ha detto Rosati rivolgendosi al sindaco - il decreto di revoca sindacale delle deleghe alla Calzolari parlando del venire meno del rapporto fiduciario, poi però ti sei smentito, quando hai detto che quell’iniziativa era in realtà destinata al sottoscritto, che rappresento Avs, per farmi uscire da questa maggioranza. Prendiamo atto che gettata la maschera, non si può nascondere il volto. Bravo, non possiamo che farti i nostri complimenti. Abbiamo sottovalutato la tua aurea bonaria di buon padre di famiglia. Hai dimostrato di essere un fine politico, cinico, spietato, risoluto e duro. In verità, però, nessun portatore di novità. Ne abbiamo già visti di sindaci arroganti”.
“Potremmo impugnare questo atto – ha anche detto Rosati - visto che ci sono sentenze che danno ragione alla pretestuosità di revoche del genere, ma potete stare tranquilli, non lo faremo. Sei stato bravo sindaco, ti facciamo i complimenti per aver messo all’angolo il sottoscritto, un individuo spigoloso che ha avuto l’ardire di dire quello che pensa, senza dire signor sì. Eppure – ha sottolineato Rosati - non ero solo. Hai colpito Monica per colpire il sottoscritto, per colpire il partito che rappresento. Un’azione vigliacca, preferendo questa strategica mossa ad un confronto leale tra le parti. Nonostante noi di Avs insieme al M5s, per mesi ne avessimo fatto richiesta ufficiale. Abbiamo chiesto più volte un tavolo di discussione sui punti divergenti, senza mai ottenere risposta>.
Rosati sembra voler lasciare una porta aperta, ma dall’altra parte, ad oggi in verità, non sembra possibile: “Qualunque sarà l’esito di questa crisi, amministrativa e politica, - ha detto Rosati - solo tu e tu solo ne sarai responsabile. Con la inevitabile uscita da questa maggioranza di Avs, che per te costituiva un vero imbarazzo perché spostava troppo a sinistra la coalizione, ora puoi dimostrare che non sei nostro ostaggio, come qualcuno inopportunamente aveva detto. Il tuo vero capolavoro è stato quello di rompere un accordo costruito a livello nazionale, il campo largo, un laboratorio frutto di un lavoro avviato con più di un anno. Ce ne andiamo all’opposizione, il tempo è galantuomo. Noi amiamo troppo questa città, per farci divorare dal rancore. Ci piace la democrazia. Quindi voteremo, anche se all’opposizione, in coerenza, secondo il programma presentato. Contrasteremo tuttavia ogni oscura decisione che possa essere premessa di danno alla città”.
“Chi ci ha votato potrà dare un giudizio sul nostro operato”, la risposta lapidaria del sindaco Sposetti che ha voluto rimarcare il comportamento di Rosati.“Da parte del consigliere Rosati troppe ingerenze. Avevamo chiarito le nostre ragioni a Monica Calzolari e le avevamo dato 24 ore di tempo per presentare eventualmente le dimissioni – ha aggiunto il sindaco – ma non ha voluto. Io non ho problemi con il partito ma con chi lo rappresenta. Lascio ai cittadini le dovute conclusioni. Sono intervenuto soltanto quando ho ritenuto che la misura fosse colma”. Al centro, soprattutto, le prese di posizione pubbliche di Rosati, attraverso comunicati stampa: “Fa male – ha detto Sposetti – vedere che quei comunicati venivano poi rilanciati dalla minoranza”.
Scomparin, dal canto suo, ha voluto chiarire la posizione del Pd: “Nel momento in cui le azioni di una forza politica assumono i contenuti di una forza di opposizione è chiaro che la scelta è stata la tua. A noi non ci rende felici quanto accaduto, tutti riconosciamo il lavoro svolto dalla Calzolari, ma voi non vi siete comportati da maggioranza. Sicuramente le sedi opportune per un confronto non sono i giornali”. Sulla stessa linea Giovanni Ciurluini: “La fiducia non è venuta a mancare sulle ideologie ma sulle persone. L’atteggiamento delle persone è quello che fa la differenza”, ha detto suscitando la replica di Rosati che ha richiamato all’importanza cruciale del “rispetto delle posizioni”.
Deluso dalla scarsa comunicazione del sindaco Sposetti, il consigliere d’opposizione Luigi Serafini (Fdi): “Mi aspettavo una spiegazione maggiore, non abbiamo capito cosa fosse realmente accaduto, proprio perché non c’è stata trasparenza sulla reale motivazione che ha portato alla cacciata di un partito che ha contribuito all’elezione del sindaco e della coalizione al governo della città. E’ mancata l’informazione. Non è chiaro questo accanimento nei confronti di Avs. L’opinione di Avs sul regolamento per gli impianti sportivi, per esempio, è stata la stessa dei Cinque stelle”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Edicola digitale
I più letti
QUOTIDIANO LA PROVINCIA
Editore: EDITORIALE LA PROVINCIA Soc. Coop., c.f. 09106271001 - Reg. Tribunale di Civitavecchia n°14/05 - ISSN 2038-5005 Redazione: Via Annovazzi, 15 - 00053 Civitavecchia. Tel. 0766.503027 - Fax 0766.581316 - Direttore Responsabile ALESSANDRA ROSATI - Testata beneficiaria dei contributi per l'editoria D.Lgs. 70/2017 - Soggetto deputato al trattamento dei dati personali: Cristiana Mori - La riproduzione di tutti i contenuti del sito è vietata senza il consenso scritto dell'editore