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13 Ottobre 2025 - 09:08
CIVITAVECCHIA – Come promesso nei giorni scorsi, nel silenzio della maggioranza, Roberta Galletta ha rimesso la delega al Patrimonio Materiale, Immateriale, Storico, Culturale, Archeologico, Artistico, e Monumentale, al Cimitero Monumentale e alle Tradizioni conferita tredici mesi fa, il 13 settembre 2024, dal Sindaco Marco Piendibene.
Otto pagine per spiegare e motivare la sua scelta, non certo facile, ma dovuta, da come si legge. «Mi vedo costretta a compiere questa azione – inizia infatti Galletta - perché sono molto dispiaciuta e soprattutto molto delusa dal trattamento riservato da questa Amministrazione non solo al mio ruolo, volutamente depotenziato in tutto fin dalla costruzione della delega stessa, ma alla Cultura e ai suoi Beni Archeologici e Monumentali e soprattutto al Cimitero Monumentale. In poco più di un anno di impegno da delegata, nonostante numerosi incontri con il Sindaco e tante belle parole, non ho visto nessun segnale di impegno economico a sostegno delle politiche culturali, di tutte le emergenze archeologiche e monumentali e delle tante iniziative da me proposte, portate poi avanti in solitaria con grande difficoltà. E soprattutto ho percepito il conferimento della delega – spiega ancora – con un ingresso in maggioranza di fatto solo di facciata e di apparenza. Cosa che mi ha messo in grande imbarazzo con la nostra Comunità».
Da qui l’elenco delle criticità che hanno portato, in un anno, alla consapevolezza di non poter fare altro.
«Cinque sono state le emergenze archeologiche e monumentali, tra le altre che più avanti mi accingo ad elencare, sulle quali fin dall’inizio dell’esercizio della mia delega, ho percepito il totale disinteresse di questa amministrazione – scrive ancora Galletta - l’acquisto dei locali della Civitavecchia Sotterranea, il recupero del ciclo pittorico della Casermetta del Poligono del Genio, il recupero della parte comunale dell’Emiciclo dei Cittadini Illustri all’interno del Cimitero Monumentale, l’acquisizione del terreno su cui insiste la necropoli etrusca della Scaglia ed il finanziamento delle indagini archeologiche universitarie nel sito di Aquae Tauri, che rappresentano quindi le principali motivazioni della riconsegna della delega che vado di seguito ad argomentare». E poi la cronistoria di quanto messo in campo in questi tredici mesi, delle difficoltà riscontrate, della mancata attenzione e dei risultati ottenuti.
«Ringrazio i dipendenti degli uffici comunali, tutti, che hanno cercato sempre di aiutarmi e che sono la vera preziosissima risorsa del Comune di Civitavecchia, e i dipendenti di Civitavecchia Servizi Pubblici per la fatica e le difficoltà con cui ogni giorno operano in città – ha concluso Galletta – sono tutte persone alle quali andrebbe dato più ascolto e più sostegno per il capitale umano che rappresentano. Nulla di personale con il Sindaco e la sua maggioranza, è una questione di mancanza di attenzione, soprattutto politica, che avrebbe fatto la differenza».
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI DIMISSIONI – Con la presente riconsegno la delega al Patrimonio Materiale, Immateriale, Storico, Culturale, Archeologico, Artistico, e Monumentale, al Cimitero Monumentale e alle Tradizioni conferitami tredici mesi fa, il 13 Settembre 2024, dal Sindaco Marco Piendibene.
Mi vedo costretta a compiere questa azione perché sono molto dispiaciuta e soprattutto molto delusa dal trattamento riservato da questa Amministrazione non solo al mio ruolo, volutamente depotenziato in tutto fin dalla costruzione della delega stessa, ma alla Cultura e ai suoi Beni Archeologici e Monumentali e soprattutto al Cimitero Monumentale. In poco più di un anno di impegno da delegata, nonostante numerosi incontri con il Sindaco e tante belle parole, non ho visto nessun segnale di impegno economico a sostegno delle politiche culturali, di tutte le emergenze archeologiche e monumentali e delle tante iniziative da me proposte, portate poi avanti in solitaria con grande difficoltà. E soprattutto ho percepito il conferimento della delega con un ingresso in maggioranza di fatto solo di facciata e di apparenza. Cosa che mi ha messo in grande imbarazzo con la nostra Comunità.
Ho accettato infatti la delega per senso di responsabilità e con grande entusiasmo verso chi mi aveva sostenuto durante le elezioni, cittadini e cittadine che si sono fidati di me non una ma due volte, perché dopo avermi sostenuto al primo turno, li ho convinti, con la mia credibilità e con l’atto di fiducia che ho espresso pubblicamente al ballottaggio verso lo schieramento di centro sinistra, che poi ha vinto le elezioni, a seguire il mio esempio. Per questo, per la fiducia venuta a mancare, è ancor più doveroso e necessario questo mio atto di dimissioni, per me stessa, per i cittadini e le cittadine che hanno riposto in me la loro fiducia e continuano a riporla condividendo il giudizio su azioni di questa Amministrazione non comprensibili, come per esempio gli irresponsabili due rifiuti alla doverosa ispezione della Soprintendenza, richiesti il 9 luglio e il 2 ottobre scorsi, al ciclo pittorico vincolato come patrimonio della Nazione e conservato all’interno della Casermetta di Via Gaspare Pecorelli, rifiuti accompagnati da provvedimenti urbanistici, e non solo, di incredibile opacità e assurdità anche nelle procedure successive.
Cinque sono state le emergenze archeologiche e monumentali, tra le altre che più avanti mi accingo ad elencare, sulle quali fin dall’inizio dell’esercizio della mia delega, ho percepito il totale disinteresse di questa amministrazione: l’acquisto dei locali della Civitavecchia Sotterranea, il recupero del ciclo pittorico della Casermetta del Poligono del Genio, il recupero della parte comunale dell’Emiciclo dei Cittadini Illustri all’interno del Cimitero Monumentale, l’acquisizione del terreno su cui insiste la necropoli etrusca della Scaglia ed il finanziamento delle indagini archeologiche universitarie nel sito di Aquae Tauri,che rappresentano quindi le principali motivazioni della riconsegna della delega che vado di seguito ad argomentare.
1. Appena ricevuto l’incarico di delegata ho cercato di sensibilizzare la nostra Comunità, che ri-sponde sempre positivamente, e anche tutta la maggioranza durante un incontro dedicato avvenuto nei primi di ottobre dello scorso anno in sala giunta, alla possibilità per il nostro Comune di poter acquistare i locali della Civitavecchia Sotterranea, le cui entrate sono lungo il muraglione rinasci-mentale di Urbano VIII, che da quattro anni si trovano in vendita all'asta, per la nota e tristissima vicenda del Terminal del Gusto, a poco più di 800.000 euro.
In questi locali, già sistemati e restaurati, che spero ancora possano essere acquistati dal nostro Comune, si potrebbero aprire nel giro di poche settimane un ristorante con menu fisso di ogni prelibatezza civitavecchiese e prodotti tipici, un caffè letterario per presentazioni di libri ed eventi culturali, una sala cinematografia dove proiettare i film che io ho già in copia, tutti, girati a Civitavecchia nel secolo scorso, una biblioteca di studi storici locali con il FAIC, il Fondo Audiovisivi e Immagini Civitavecchia, e una sala per esibizioni e prove gratuite per i nostri giovani musicisti e per ospitare masterclass.
Ogni locale sarebbe grande circa 150 mq e ci sarebbero anche 50 mq per la sede dell'ufficio della Civitavecchia Sotterranea.
Tutto a fruizione non solo dei civitavecchiesi, che avrebbero a disposizione un luogo bello, acco-gliente, dove crescere, passare del tempo e stare bene e anche dove poter lavorare, perché creerebbe numerosi posti di lavoro, ma anche e soprattutto delle migliaia di turisti che ogni giorno passano per la nostra Civitavecchia. La città è curiosa, chiede sempre notizie della Civitavecchia Sotterranea, come fare per visitarla, quando aprirà quella che ad oggi può essere considerata la vera opportunità di crescita e di cambiamento per l'economia della nostra città di potere vivere anche grazie a investimenti in ambito culturale e turistico, che non possono e non devono guardare solo all'impianto dell'eolico off shore, opportunità in cui non ho mai creduto e mai crederò, visto che se mai si realizzerà sarà l'ulteriore servitù industriale calata dall’alto, o alla pista ciclabile dal Porto al Castello che per essere realizzata dovrebbe passare per una parte sul mare. Mi pare davvero irrealizzabile ma questa amministrazione ha definanziato opere pubbliche per oltre un milione e mezzo di euro lo scorso anno per sostenete questo progetto, bello, ma credo non realizzabile, mentre sulla Civitavecchia Sotterranea, già pronta e operativa, non ha speso una sola parola o un’azione concreta.
Io davvero capisco tutto, le urgenze, le emergenze, e sono contenta che si trovino i fondi per rifare le strade e per rifare il Mercato. Però la politica non trova mai un centesimo per la Cultura e per gli investimenti a lungo termine come quello per l'acquisto di questi meravigliosi locali perché i soldi ci sono solo per le opere faraoniche che forse neanche vedranno la piantumazione di un chiodo. Trovo tutto questo ingiusto e soprattutto scorretto per il futuro dei nostri figli e nipoti, pensando solo all' hic et nunc, al qui e ora. La mia preoccupazione è che i locali che ospitano la Civitavecchia Sotterranea potrebbero essere acquistati da chiunque, magari da un forestiero, anche da chi magari ci vuole fare degli uffici o una attività privata. E allora la città sarebbe privata, ancora una volta, della sua storia e della sua bellezza. E questo non deve accadere.
2. L’area della Casermetta di Via Gaspare Pecorelli, l’unica sopravvissuta delle tante componenti il Poligono del Genio Militare, ceduta al Fondo Immobiliare creato durante l’amministrazione Cozzolino, conserva al suo interno un magnifico ciclo pittorico realizzato negli anni Trenta del secolo scorso e sottoposto a tutela nel dicembre del 2020. Nei piani di questa Amministrazione la Casermetta va demolita salvando, non si capisce come, il ciclo pittorico per far posto ad un mega palazzo per ospitare la nuova sede della ASL che sarà costruita dal Fondo Immobiliare. Questo ovviamente non deve accadere perché è importate per la nostra Comunità non solo la storia di quel ciclo pittorico, ma anche quella della Casermetta e dei padiglioni che accolsero gli sfollati del bombardamento del 1943-44 di Civitavecchia, i profughi istriani e dalmati e quelli provenienti dalla Libia. Lì per oltre trenta anni è esistito un quartiere popolare nato dal dolore e dalla sofferenza della popolazione sfollata dalle devastazioni del bombardamento e proprio per questo è il simbolo della Memoria dei sentimenti genuini e popolari della nostra Comunità che si sono manifestati sempre con grande forza, coraggio e voglia di ricominciare. Questa ultima preziosissima Casermetta conserva quindi non solo all'interno un ciclo pittorico già vincolato del complesso militare del Poligono del Genio ma anche la Memoria della nostra Comunità conservata in quella struttura, dove probabilmente c'erano le cucine e il refettorio della struttura militare, trasformata in seguito, dopo la guerra, prima in abitazioni per gli sfollati e i profughi, poi negli spogliatoi del campo sportivo della società calcistica De Santis-Gargana dove hanno giocato centinaia di bambini e giovani civitavecchiesi.
Ecco perché mi trovo in contrasto con la incomprensibile scelta di questa amministrazione di abbattere la Casermetta. Salvare quella struttura rappresenta infatti una opportunità straordinaria per recuperare la memoria di una Civitavecchia completamente sconosciuta, quella dei civitavecchiesi rientrati in città da sfollati dopo i bombardamenti del 1943-44, ma anche di chi, arrivato con difficoltà dalla Libia e poi dalla Dalmazia e dall' Istria, all'indomani dello scoppio della seconda guerra mondiale, visse qualche tempo in quella zona, condividendo amicizie, affetti e rapporti umani profondissimi per oltre trenta anni in una zona oggi scomparsa eppure presente nella Memoria cittadina con nomi e toponimi.
Inoltre, come già sopra esposto, l’amministrazione comunale è responsabile di due rifiuti alla ispe-zione, richiesta recentemente per due volte, della Soprintendenza sullo stato del ciclo pittorico, cosa che evidentemente deve mettere in allarme la cittadinanza sul futuro di questo bene vincolato.
3. Nella questione del recupero della parte comunale dell’Emiciclo dei Cittadini Illustri nel Cimitero Monumentale di Via Aurelia Nord, che sta letteralmente cadendo a pezzi, grazie al prezioso interessamento dell’architetto Francesco Correnti, che ricordo essere uno studioso ben noto (“la memoria storica”…) cui si deve la salvezza e il restauro di tanti monumenti (per tutti, l’Antico Ospedale e l’Infermeria), un ottimo professionista già dirigente dell’ufficio urbanistico del Comune, autore di piani e progetti, da più di trent’anni ispettore onorario di nomina ministeriale, preziosa fonte di notizie di qualsivoglia argomento concernente la storia cittadina, c’è pronto dallo scorso mese di marzo sia il progetto di restauro che un fondo di 50.000 euro messi a disposizione dal Prusst dallo stesso Correnti che ne è il RUP per il Ministero Infrastrutture, ma che rischiano di essere riportati altrove se non si provvederà ad intervenire entro questo anno, essendo i fondi ministeriali vincolati e soggetti a scadenza.
Sono dunque sette mesi che sono in attesa di vedere un segnale di questa Amministrazione su un intervento che è necessario e soprattutto urgente non solo per il decoro del Cimitero ma soprattutto per la sicurezza di chi lo frequenta. Il Cimitero versa in uno stato di degrado impressionante e servono investimenti e azioni importanti, cosa che tutti sanno ormai da tempo e che ho sempre fatto presente. Una ultima segnalazione è stata da me fatta, dopo le innumerevoli appena ricevuto l’incarico, con mail del 9 settembre scorso al sindaco, all’assessore Giannini e all’ufficio lavori pubblici per mostrare, con tanto di documentazione fotografica prodotta nel pomeriggio di lunedì 8 settembre 2025 in un sopralluogo congiunto con l'associazione Orme di Persefone, che tanto si sta adoperando da anni per il recupero dell’intera area cimiteriale, lo stato di abbandono, degrado e pericolo per l'incolumità delle persone che frequentano il cimitero e il rischio crollo del Monumento della famiglia Cinciari.
4. La necropoli etrusca della Scaglia, sito archeologico privato, va acquisito nel patrimonio comu-nale. Per fare questo dal mese di marzo sto aspettando che venga affidato l'incarico per il progetto di valorizzazione della necropoli etrusca della Scaglia per poterla quindi acquistare perché se la proprietà non passa al Comune non è possibile fare nessun investimento. Trovo molto poco corretto questo atteggiamento soprattutto verso i volontari del Gruppo Archeologico Romano, con i quali il sindaco si è impegnato in due incontri pubblici, che lavorano ormai da sei anni nella necropoli come alla tela di Penelope, puliscono e rendono fruibile il sito in continuazione senza nessuna una certezza che la necropoli possa diventare fruibile dalla popolazione.
5. Con mio grande rammarico non ho visto nessun impegno economico sul meraviglioso sito di Aquae Tauri, su cui sarebbe bastato investire 10.000 euro, la stessa somma che l’Amministrazione Cozzolino aveva impegnato dal 2017 al 2019 ogni anno per tre anni per le indagini archeologiche di due università italiane tra le più prestigiose che in quel sito hanno scavato, La Sapienza di Roma e l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Ricordo anche che il sito è oggi completamente fruibile anche alle persone con disabilità grazie ad un investimento di 120.000 euro arrivati in parte dalla Regione Lazio durante l’amministrazione Tedesco e che ha quindi contributo in modo importante al recupero e alla fruizione pubblica un anno e mezzo fa di questo luogo, anche dopo un grande impegno dei volontari della Società Storica Civitavecchiese e a quelli del FAI. A causa di questo disinteresse mi sono trovata in grande imbarazzo con il professor Massimiliano David della Università La Sapienza,che era pronto con grande entusiasmo a riprendere gli studi perché nell’area a ridosso dell’impianto della Ficoncella ha trovato un importante e antico santuario da studiare e soprattutto da riportare alla luce.
Per il resto, tanto, a parte la questione del restauro del busto di Calamatta che ad un certo punto è diventato il luogo su cui mettere il capello di alcuni e per il quale devo ringraziare Gabriella Sarracco per essersi sinceramente messa immediatamente a disposizione economicamente per il restauro che è stato poi cofinanziato dall’amministrazione per il tramite dell’assessore Giannini, non ho visto nessun interesse nonostante avessi più volte chiesto un fondo per una semplice ed economica valorizzazione dei monumenti cittadini con piccoli panelli descrittivi che potevano fare la differenza, soprattutto nell’anno giubilare in cui la città si è fatta trovare impreparata nell’accoglienza turistica. Mi è stato risposto sempre dalla parte politica che non c’erano soldi e che si dovevano trovare tramite bandi dedicati.
Ci sono poi le questioni davvero imbarazzanti, come quella riguardante le Terme Taurine che da anni vivono nel limbo di una gestione molto difficoltosa per scarsità di investimenti economici ed umani e soprattutto per essere, come il vicino campanile templare di San Giulio e il sito di Aquae Tauri, al centro del comparto termale in cui ho avuto sempre la sensazione che siano di ostacolo e di intralcio, per i vincoli di tutela archeologica e monumentale che li proteggono, allo sviluppo turistico residenziale che equivale alla cementificazione selvaggia di tutta la zona, la stessa che fu denunciata e per fortuna fermata dalle associazioni ambientaliste cittadine durante l’amministrazione Moscherini, vedi operazione Acanthus.
Faccio notare che in una recente verifica delle presenze archeologiche affidata dall’amministrazione comunale ad un professionista esterno è “scomparso” il millenario campanile templare di San Giulio, cosa che mi ha messo in allarme, liquidato dall’assessore all’urbanistica D’Antò come esistente su terreno privato e quindi non rilevante ai fini della redazione della verifica. Mi riservo di approfondire la questione dello sviluppo del comparto termale che mi pare alquanto fumosa e molto poco chiara.
Sono stata anche la promotrice della raccolta firme, settecento, su suggerimento del sindaco perché così avrebbe avuto un appiglio a cui fare riferimento, per togliere il tanto discusso busto di Leo Amici, messo in modo arbitrario e senza il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. Il busto è ancora li, perché le firme sono state messe in un cassetto.
Nessun investimento importante dunque, né dal punto di vista economico né dal punto di vista politico, sulle grandi vertenze culturali e archeologiche.
Consapevole dell’impossibilità di poter proseguire il lavoro fin qui svolto ma che è stato comunque avviato su più fronti, mi preme esporlo quindi seguito in rigoroso ordine cronologico, visti destinatari della presente, per contribuire a fare chiarezza ed essere la base da cui riprendere i tanti progetti che hanno come unica beneficiaria la nostra Comunità. Porto a conoscenza il lavoro svolto, le difficoltà incontrate e i traguardi, seppur parziali, raggiunti praticamente senza soldi né per il mio lavoro, né per finanziare opere e interventi di recupero in questi tredici mesi in questa situazione per tenere Memoria di tutto ed essere utile a chi prenderà l’incarico dopo di me.
Il primo grande impegno è, nel mese di Settembre, quello di capire come poter far acquistare dal Comune i meravigliosi locali di 800 mq che ospitano la Civitavecchia Sotterranea, il vero grande obiettivo e ragione importante per la quale ho accettato la delega. I locali, di epoca romana e com-pletamente restaurati, sono infatti all'asta da un anno per la nota e triste vicenda del fallimento del Terminal del Gusto, per circa 800.000 euro di euro, ma il Comune non ha soldi per questa importante operazione. In un anno ho cercato allora alleati, sponsor, chiedendo se il Comune può attivarsi per realizzare un crowdfunding ma ho capito che nulla si voleva fare perché, testuali parole, "il Comune non ha mai fatto un'operazione del genere, per cui non si può fare". Resto di sasso. Incredula. Nel frattempo contatto la società che cura dell'asta e cerco informazione per capire se il Comune ha comunque un diritto di prelazione. Il che mi viene confermato. Ed è già qualcosa. Recupero più documentazione possibile e intanto cerco di vedere se è possibile entrare da altri ingressi, che sono su Corso Marconi, le cui cantine conservano altri ruderi (termali) di epoca romani, con molti mosaici. Ma vanno coinvolti i condomini che inizio a contattare uno per uno. La disponibilità e la curiosità c'è ed è molto importante. Il che mi fa ben sperare.
Inizio ad organizzarmi e cerco di fare quello che posso con niente, facendo pulire ed emergere dalla vegetazione ormai alta i quattro busti degli uomini illustri che si trovano lungo viale Garibaldi, lato mare, raffiguranti Alessandro La Marmora, Padre Alberto Guglielmotti, Luigi Calamatta e Francesco Vignanelli. Continuo a cercare fondi, avendo capito che le casse comunali languono e che bisogna darsi da fare per cercarli oltre il bilancio comunale.
Mi attivo, faccio partecipare il Comune ad un bando regionale per realizzare 30 pannelli illustrativi di altrettanti monumenti e luoghi di interesse culturale, bando che mette a disposizione 125.000 per la cartellonistica tesa alla valorizzazione di percorsi dei pellegrini nell'anno giubilare 2025. Fatto il progetto e inviato, dopo circa un mese, a novembre, mi comunicano dagli uffici che il progetto è stato accettato ma che sono finiti i fondi e quindi non è finanziabile. Scorrendo la lista dei progetti finanziati scopro che sono per la maggior parte di comuni della zona di Trevignano e di Bracciano. Mi sorge un dubbio. Ma me lo tengo per me. E ci resto male. Tanto.
Non mi perdo d'animo, continuo a cercare e a mantenere contatti con molti operatori culturali, parlo ma soprattutto ascolto molte persone che hanno tante idee e questo mi dà gran forza perché mi conferma che la città ha fame e un bisogno immenso di Bellezza e Cultura. Intervengo spesso anche su ambiti non miei, buche, luci stradali spente, perdite idriche, segnalando direttamente agli uffici che rispondono veloci. E questo mi conforta perché così riesco anche a dare risposte ai tanti che mi segnalano criticità e problemi oltre a quelli legati al nostro patrimonio monumentale e archeologico.
Il Cimitero Monumentale però è da sempre la vera grande emergenza perché ormai da anni sta a-dendo letteralmente a pezzi. In particolare la parte comunale dell'Emiciclo dei Cittadini Illustri è a rischio crollo. Grazie al confronto paterno e quotidiano con una delle poche persone davvero preparate nel campo della tutela dei beni monumentali e in grado di aiutarmi, l'architetto Francesco Correnti con cui cerchiamo di fare squadra e trovare rimedi, arriva la soluzione. Francesco ha infatti nel programma PRUSST, di cui è il direttore, 50.000 euro proprio per restaurare i “Monumenti a rischio”delle tre regioni di sua competenza (Lazio, Toscana e Umbria) e vi inserisce la parte comunale dell'Emiciclo, quello dedicato ai Cittadini illustri Luigi Calamatta, Alberto Guglielmotti, Alessandro Cialdi e Cesare Laurenti, predisponendone il progetto di restauro, contestualmente concordato con la Soprintendenza. All’atto della redazione del presente testo, sono in attesa da oltre cinque mesi della delibera di Giunta Comunale che dia inizio ai lavori di recupero di questa parte di Cimitero. Il 2 novembre, come ormai da consuetudine, organizzo la 13^ visita guidata al Cimitero Monumentale con una partecipazione di tantissime persone compresi gli assessori Tinti e Giannini che rassicurano sull’immediato intervento dell’Amministrazione Comunale.
Inizio il mese di Ottobre cercando il modo di bonificare la foresta che ha avvolto in dieci anni l'edificio della Casermetta di Via Gaspare Pecorelli e che conserva al suo interno bellissimi dipinti di oltre cento anni fa e sottoposti a vincolo dallo Stato Italiano tramite la Soprintendenza relativa grazie all'interessamento, cinque anni fa, mio e del sempre presente Francesco Correnti, che li scoprì nel 2005 col sindaco De Sio, e di cui nessuno in passato si è mai interessato. Scopro anche che il manufatto, anche questo, e vorrei capire come sia stato possibile, è inserito nel Fondo Immobiliare che lo dovrebbe valorizzare demolendolo ma salvando le pitture e riesco, ricordando che lì vicino si trova un'area di distribuzione carburante, a far bonificare l'area nel mese di giugno dell'anno seguente, 2025, dopo parecchi solleciti, così da evitare un sicuro e pericoloso incendio.
Penso intanto che per Natale sarebbe molto più bello regalare alla città delle proiezioni artistiche con lo spettacolo del mapping e dei droni invece che le solite stelline luccicanti, per cui contatto una importante società che realizza video mapping e narrazioni con i droni per raccontare la storia di Civitavecchia con queste moderne tecnologie. Ma servono almeno 60.000 euro che ovviamente per le cose belle, nella nostra Città, e per i nostri concittadini, soprattutto per quelli che non hanno possibilità di vedere cose belle oltre Civitavecchia, non ci sono. Mai. Però per le altre cose si trovano in un attimo. Ed è questa la cosa che più di tutte mi insospettisce sul reale valore e potere del mio incarico.
Cerco allora di concentrarmi su un altro progetto che può vedere la luce. Si tratta di esporre accanto a monumenti e a luoghi che non ci sono più o sono stati sostituiti da altro perché distrutti dai bombardamenti, pannelli esplicativi con immagini e racconti di come erano quegli edifici prima da posizionare in varie zone della città, non necessariamente solo al Centro Storico, perché anche le periferie hanno una loro importante storia di trasformazione e cambiamento e sono la parte più vissuta nella quotidianità. I testi e le immagini di trenta siti archeologici monumentali e culturali sono pronti. Come al solito servono soldi che non si trovano.
La Rocca è uno di questi, anche se resta ancora presente nei suoi maestosi ruderi. Per questo chiedo al Comando della Polizia Locale di apporre il divieto di sosta delle auto proprio davanti all'ingresso del monumento cittadino e di poter mettere due fari per illuminarne i resti con un cartello in due lingue a spiegarne la storia millenaria. Mi rispondono che restano in attesa di comunicazione dal Sindaco perché quando si parla di eliminare qualche parcheggio sembra un affare di Stato e hanno tutti paura delle reazioni dei cittadini. Io sono invece certa che proprio lì, in quel luogo così simbolico, con il passaggio quotidiano dei turisti, quella zona acquisterebbe non solo dignità e di nuovo luce di Bellezza, ma diventerebbe, proprio con l'eliminazione dei parcheggi, anche il nuovo ingresso tanto necessario e sollecitato per i disabili al Porto Storico, aprendo il cancello che ha tristemente sostituito la monumentale settecentesca Porta Marina. Sono ancora in attesa del divieto. Da quasi un anno. Perché un altro delegato deve dare il benestare. Anche qui resto basita.
A Novembre inizio a lavorare sull'esproprio della necropoli della Scaglia. Organizzo un incontro al Comune tra i volontari del Gruppo Archeologico Romano, sezione Ulpia, che la pulisce dal 2019 e l'ha fatta conoscere alla città, con il Sindaco che si dimostra favorevole all'acquisto dell'area archeologica e dà indirizzo ai Lavori Pubblici di avviare l'iter per acquisire nel patrimonio comunale l'area della Scaglia. È trascorso ormai un anno. E l'incarico della progettazione ancora non è stato affidato nonostante numerosissimi solleciti. Mi rendo conto che tra tanti problemi quello degli acquisti di un'area archeologica etrusca non sia una priorità dell'Amministrazione Comunale neppure nel “Porto di Roma e dell’Etruria”. Però per me, per la delega che ho accettato, per il dovere che ha assunto e per senso di responsabilità verso la mia Comunità, sì. E anche molto.
A Dicembre chiedo e ottengo dal Sindaco che si dimostra sensibile alla tradizione della Pastorella, che sta diventando invece negli ultimi anni più una festa da movida che una tradizione da rispettare, di chiudere al traffico tutto il Centro Storico, così da diminuire schiamazzi, caos di automobili e imbarazzanti scene festaiole. Piccolo risultato.
La vigilia di Natale apprendo dalla stampa della caduta del busto bronzeo di Luigi Calamatta al Viale Garibaldi e nel giro di poche ore, grazie alla sensibilità di Gabriella Sarracco trovo subito una prima copertura economica per restaurarlo e metterlo al suo posto. Lo stesso giorno trovo anche un bravo restauratore che accetta di impegnarsi in questa operazione di recupero e chiedo al Sindaco la restante copertura economica per chiudere il finanziamento totale per il restauro del busto. Finisce così l'anno, tre mesi difficili, perché senza risorse economiche poco si fa per la tutela e la valorizzazione dei beni monumentali e archeologici, di cui i nostri hanno un disperato bisogno. Il busto tornerà al suo posto l'11 agosto 2025, alle 17.00, in una inaugurazione fatta in fretta e furia, sotto un sole cocente e senza il coinvolgimento della città e soprattutto delle scuole. Bastava posticiparlo di un mese. E tanti giovani si sarebbero appassionati alla figura di Luigi Calamatta.
Inizia il nuovo anno e a Gennaio arriva un incontro importante. Grazie a Francesco Correnti incontro finalmente la soprintendente Margherita Eichberg insieme alle responsabili dei beni architettonici Gloria Galanti e ai beni archeologici Rossella Zaccagnini. La responsabile dei beni artistici la conoscerà di persona a Luglio. Tiro un sospiro di sollievo, perché mi sento meno sola e rassicurata dalla loro attenzione e presenza sulla nostra Città, sono persone serie, perbene e preparate, molto. Mi faccio coraggio e nonostante qualche difficoltà familiare, continuo ad avere cura di tutte le vertenze che ho iniziato a seguire da settembre per l'Amministrazione Comunale.
Dopo le due sfilate di Sant'Antonio e del Carnevale a Febbraio e degli incontri con le scuole citta-dine per celebrare la Giornata della Memoria del 27 gennaio e il Giorno del Ricordo del 10 febbra-io, a Marzo seguo la complessa vicenda del nuovo riduttore di potenza del gas che l'Italgas vuole mettere per sostituire il vecchio, nascosto sotto il soprastante marciapiedi, collocandolo proprio davanti alla Rocca, in piena area monumentale, il classico cazzotto in un occhio. Mi arrabbio moltissimo, fermo i lavori già iniziati molto velocemente, anche un po’ troppo, cerco una soluzione e dopo due mesi di telefonate e mail l'Italgas desiste e cerca una nuova collocazione che ovviamente non è più ai piedi della Rocca. Questo è il primo vero risultato, non troppo pubblicizzato, del ruolo che ho assunto con grande senso di responsabilità.
Ad Aprile fornisco il mio piccolo contributo per la buona riuscita della processione del Venerdì Santo e della festa di Santa Fermina, eventi ai quali sono legatissima da sempre.
A Maggio faccio riattivare a costo zero per l'Amministrazione Comunale la fontanella del Viale Garibaldi tanto cara ai civitavecchiesi e asciutta da due mesi e destinata a restare tale per tutta l'estate. Anzi no. Dieci euro di spesa.
Riesco a dare decoro e dignità, anche in vista delle celebrazioni per l'anniversario della ricorrenza del 14 maggio 1943, all'area dei caduti dei bombardamenti angloamericani su Civitavecchia in un giorno e a costo zero per l'Amministrazione Comunale sulla piazzetta 14 maggio 1943, dietro la Cattedrale e diventata un parcheggio abusivo di incivili e ignoranti, grazie ai volontari della Asso-ciazione Polizia di Stato e a tante persone che amano Civitavecchia, tornando ad essere un’area li-bera, pulita e illuminata di notte con tanto di cartello che ne racconta la storia. Anche in inglese.
A Giugno rispondo alla richiesta degli abitanti di via Pietro Manzi di restaurare la lapide che ricorda il soggiorno nella nostra città del poeta dialettale Giuseppe Gioacchino Belli al civico n. 42 trovando in Francesca Correnti una amica che, per un simbolico rimborso spese offerto dagli abitanti di questa via e di Piazza Leandra, esegue in una giornata di lavoro ininterrotto il recupero, che viene festeggiato qualche giorno dopo con una cena di strada organizzata simpaticamente e alla quale sono felice di partecipare.
Insieme e grazie ai volontari del FAI, organizzo alla fine di Giugno e di Luglio due aperture al tra-monto al pubblico del bellissimo sito archeologico comunale di Aquae Tauri, che vede una grande partecipazione ma che ha bisogno di fondi per essere manutenuto e soprattutto indagato dalle uni-versità che da qualche anno non ricevono più finanziamenti. Mentre qualcuno fa, nella zona, misteriosi progetti di interventi edilizi senza che se ne possano comprendere le soluzioni per le necessarie dotazioni a verde e per servizi pubblici di legge, oltre che di valorizzazione delle preesistenze.
A Luglio, ormai convinta di non essere mai stata realmente parte di questa Amministrazione, partecipo all’incontro conoscitivo, dopo un anno, anche questo è un segnale non positivo, tra rappresentanti della Soprintendenza e Amministrazione in cui, come si dice quando ci si mette gli occhiali da vista, mi si fa giorno.
Trascorro quello che resta dell’estate a organizzare il consueto calendario di serate estive gratuite per raccontare la Storia di Civitavecchia in piazza e nasce l'idea del "Porto Narrato - Quattro luoghi iconici del Porto Storico di Civitavecchia" per far conoscere la immensa grandezza della storia del nostro Porto. Ovviamente la serata sulla Civitavecchia Sotterranea è un successo straordinario alla quale partecipano quasi quattrocento persone. Anche da li capisco che è necessario cambiare registro e agire.
Il resto è storia di questi ultimi giorni.
Ringrazio i dipendenti degli uffici comunali, tutti, che hanno cercato sempre di aiutarmi e che sono la vera preziosissima risorsa del Comune di Civitavecchia, e i dipendenti di Civitavecchia Servizi Pubblici per la fatica e le difficoltà con cui ogni giorno operano in città. Sono tutte persone alle quali andrebbe dato più ascolto e più sostegno per il capitale umano che rappresentano.
Nulla di personale con il Sindaco e la sua maggioranza, è una questione di mancanza di attenzione, soprattutto politica, che avrebbe fatto la differenza.
Mi sento però di ringraziare Alessio Gatti per tutte le volte che c’è stato quando mi sono trovata spesso sola e in difficoltà.
E’ stato determinante.
Chiudo con le parole con cui avevo accettato con grande entusiasmo la delega, in cui ho davvero creduto tanto.
"Per senso di responsabilità, per i 1810 civitavecchiesi che hanno creduto in me e nel progetto e nelle splendide persone della Lista Roberta Galletta Sindaco e che per tre mesi hanno chiesto cosa avrei fatto di questo importante consenso elettorale e soprattutto per non stare ferma per i prossimi cinque anni ma invece mettermi a disposizione della nostra Comunità su una materia che non solo conosco molto bene ma soprattutto amo moltissimo, il nostro importante e immenso Patrimonio Archeologico, Culturale, Storico e fare concretamente qualcosa di veramente importante per Civitavecchia."
Troverò altre strade.
Del resto i fiumi arrivano sempre al mare.
Cordiali saluti
Roberta Galletta
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