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Minosse, i sindacati: «Proroga subito e nuovi traffici in banchina»

Minosse, i sindacati: «Proroga subito e nuovi traffici in banchina»

CIVITAVECCHIA – «Abbiamo avanzato due richieste a fronte della situazione attuale. La prima è che, in attesa del famoso decreto del Governo che peraltro necessita di una modifica del PNIEC e di un via libera dalla UE, l’appalto di Minosse venga prorogato per tutto il tempo necessario. Così come sta avvenendo per le imprese di manutenzione operanti in Enel. La seconda, è che oltre a mantenere almeno un CSU – le grandi macchine con cui si scarica il carbone – sia assicurata una piena valorizzazione della banchina annessa all’impianto, che certo non potrà rimanere inoperativa in attesa di un remoto e comunque occasionale avvio della centrale. Serve invece che quella banchina venga utilizzata per altri traffici, di Enel o di altri operatori, così da assicurare un nuovo impiego a tutti coloro che vi operano».

Lo dichiarano per Filt-Cgil Alessandro Borgioni e per Usb Lavoro privato Roberto Bonomi all'indomani dell'incontro tra il Commissario dell'AdSP Raffaele Latrofa e i delegati Rsa dei lavoratori Minosse, accompagnati dalle due organizzazioni sindacali di riferimento. Nell’incontro, a cui hanno partecipato anche i dirigenti AdSP Matteuzzi e Marini, è stata rappresentata la difficile situazione in cui si trovano i lavoratori addetti allo scarico del carbone presso Enel.

«Lavoratori – prosegue la nota -, va ricordato, che da qualche anno sono costretti a vivere sulle montagne russe. Ritenuti per tanto tempo fondamentali per il funzionamento della centrale, infatti, hanno dapprima subito gli effetti del ridimensionamento produttivo dell’impianto, fin quando, all’improvviso, in tanti hanno ripreso a riempirli di promesse al fine di aiutare un paese piegato dalla crisi del gas e dal covid. Un impegno gravoso a cui sono seguite tante pacche sulle spalle e formali rassicurazioni di reimpiego grazie a una società del colosso elettrico, Enel Logistics. Poi, di nuovo, dalle stelle alle stalle, con Enel Logistics che scompare dai radar, i tagli all’appalto, le minacce di licenziamenti e da ultimo la cassa integrazione in attesa della dismissione dell’impianto. Fino alla situazione attuale e all’ennesimo dietrofront il Governo, che prospettando una riserva fredda dell’impianto rischia seriamente di produrre una perdita totale dei posti di lavoro». Una situazione che i sindacati definiscono «inaccettabile».

Sulle richieste espresse «abbiamo con piacere riscontrato – aggiungono dai sindacati - una piena sintonia con i vertici di AdSP, che per primi sono ovviamente interessati ad uno sviluppo dei traffici portuali e non possono accettare che le aree fino ad ora destinate allo scarico del carbone rimangano inutilizzati. In particolare abbiamo quindi apprezzato le parole del Commissario Latrofa, che, ben informato sulla tematica, ha rassicurato i lavoratori circa il suo massimo impegno nell’azione di tutela occupazionale. In tal senso, ha concluso, rappresenterà quanto prima le istanze sindacali all’attenzione dei soggetti interessati, Enel e Ministeri».

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