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Il Comune chiede il conto

Il Comune chiede il conto

La trama sembra sempre più fitta e gli episodi si stanno avvicendando uno dopo l’altro. Ci stiamo riferendo a questo sta succedendo tra le istituzioni e le associazioni che gestiscono gli impianti comunali. Dopo l’e-mail dello scorso agosto dell’Asl, che ha messo in agitazione molte realtà, che hanno dovuto presentare delle documentazioni nel mese in cui, solitamente, è difficile averne, ora è toccato al Comune, che in queste settimane ha inviato una lettera alle associazioni, con delle richieste importanti.

Infatti Palazzo del Pincio chiede alle varie realtà se abbiano effettivamente provveduto alla realizzazione delle opere previste nelle varie convenzioni, e questo avviene dopo anni e anni in cui il Comune è stato a dir poco assente. Un aspetto per nulla marginale, in quanto le opere assumono rilevanza fondamentale ai fini del corretto adempimento degli obblighi contrattuali assunti dalle Asd nei confronti dell’amministrazione.

In soldoni: il Comune, dopo anni e anni di mancati controlli, chiede alle società di fornire le documentazioni attestanti gli interventi eseguiti per la realizzazione delle opere, senza essersi curato della "vita" degli impianti finora e conseguentemente dei vari problemi che possono sorgere dopo la firma di un contratto.

Inoltre gli uffici comunali hanno annunciato, rendendo evidente una carenza di comunicazione fra ufficio sport e ufficio lavori pubblici, eventuali sanzioni amministrative nel caso gli obblighi non siano stati svolti.

I documenti portano la firma della funzionaria Bruna Luce, recentemente coinvolta come figura positiva nelle varie polemiche sulla piscina di via Maratona, e della dirigente Sabrina Bodò, prossima a lasciare il suo incarico per maternità e che probabilmente vuole lasciare l'incarico senza la spada di Damocle della Corte dei Conti (chiamata in causa dal famoso esposto della NC) sulla propria testa.

Una situazione che, anche per via dei termini molto stretti, non rende felici le associazioni sportive, che lamentano le difficoltà di dialogo con l'ufficio lavori pubblici ed in generale con il reperimento della documentazione in capo all'amministrazione comunale, a quanto pare assai difficile da (ri)trovare.

Una situazione che è figlia dell’ormai noto esposto presentato dalla Nc e che ha coinvolto praticamente tutti gli impianti sportivi del Comune, e di cui abbiamo già parlato negli scorsi mesi, riferendo che moltissime associazioni locali non hanno certo accolto col migliore dei favori la decisione assunta dal club rossoceleste. Ma la sensazione è che, in questi anni, ben prima dell’elezione a sindaco di Marco Piendibene, gli uffici comunali non si siano interfacciati con le società per tenere sotto controllo gli impianti comunali e che questa intricata storia sia ancora lontana dal vedere la parola fine.

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