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02 Ottobre 2025 - 09:08
Una panoramica sui temi più rilevanti al centro dell’attività amministrativa della Provincia. Il presidente Alessandro Romoli, nella prima seduta di consiglio dopo la pausa estiva, ha aggiornato l’aula su quanto accaduto nel frattempo. A iniziare dalla questione che vede da anni l’Upi, sia a livello nazionale sia locale, cercare di correggere la “stortura” della riforma Delrio che ha depotenziato il ruolo delle Province, riducendone le competenze, e le ha declassate a enti di secondo livello privando i cittadini del diritto di poter votare i propri rappresentanti. La battaglia prosegue ma per ora la Delrio, entrata in vigore nel 2014, ancora resiste. Romoli, che la scorsa settimana in qualità di presidente Upi Lazio ha partecipato alla riunione del direttivo Upi nazionale, rimarca: «Nei prossimi mesi si procederà al rinnovo di presidente e consiglio provinciale sempre con la stessa modalità adottata finora». Consultazioni che dovrebbero tenersi in due appuntamenti distinti entro la prima metà del 2026 - il primo riguarda l’elezione del presidente - e che vedranno tornare ai seggi sindaci, consiglieri e amministratori dei 60 Comuni della Tuscia per votarsi tra loro. Nonostante «i molteplici tentativi di modificare la Delrio, nessuno si è tradotto in atto di riforma che confidiamo possa arrivare con il riassetto degli enti locali almeno per riuscire a votare il presidente della Provincia, con suffragio diretto» sottolinea Romoli. Nell’ottica di tale prospettiva, l’Upi Lazio ha sottoposto al governo la proposta di emanare “una piccola leggina” per attuare questa sorta di “mini” riforma.
Dimensionamento scolastico
Il prossimo 9 ottobre è convocato il tavolo sul dimensionamento scolastico. «Per quest’anno le linee guida non prevedono accorpamenti, dimensionamenti di strutture o chiusure» rassicura Romoli. «Fermo restando che è ancora in piedi la vicenda dell'istituto Carmine di Viterbo e della scuola di Grotte di Castro, per le quali le nostre motivazioni addotte nei ricorsi presentati sono state accolte, sia sotto il profilo procedurale che di merito» sottolinea, rimarcando che «non è stata ancora dato esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato». Sentenza che ha respinto l’istanza della Regione, confermando le decisioni del Tar sull’annullamento del piano regionale di riordino scolastico e il blocco degli accorpamenti degli istituti. Restando in tema di scuole ma per quanto attiene l'edilizia, il presidente della Provincia annuncia «due interventi di adeguamento sismico che interessano l’istituto Savi e il liceo classico, a cui già questo mese verranno riconsegnate alcune aule».
Formazione professionale
Slitta al prossimo anno la partenza dell’azienda speciale per la formazione professionale. Progetto fortemente perseguito dall’amministrazione Romoli che punta a una gestione diretta rispetto a soggetti esterni a cui finora si era rivolta per supportare le attività. Intanto una bozza di statuto è stata inviata a tutti i consiglieri provinciali «perché possano entrare in merito con suggerimenti e aggiustamenti». Giovedì prossimo si riunirà la commissione per iniziare la discussione. Romoli ha tenuto a specificare che si tratta di «un’operazione a invarianza di spesa, non è previsto alcun compenso per la gestione, sarà tutto a livello gratuito ma con organizzazione più adeguata».
Viabilità
Focus sui tagli operati dal ministero dei Trasporti sulla viabilità, contro cui «sono insorte tutte le Province» afferma Romoli. «Il fondo è stato parzialmente ripristinato ma resta comunque un taglio di circa 3 milioni. Minori risorse che renderanno impossibile procedere ad alcuni interventi che erano previsti». Romoli spiega inoltre le ulteriori ripercussioni dei tagli. «Entro il 31 dicembre dovrà essere redatto un nuovo piano viabilità perché quello attuale ovviamente ora risulta sballato. Dovrà essere totalmente riprogrammato in quanto con le somme a disposizione l’amministrazione è nell’impossibilità di operare sulla rete viaria di tutti i quadranti del territorio come fatto finora».
Deposito scorie nucleari
In merito alle osservazioni presentate sulla Cnai - la Carta nazionale aree idonee in cui sono riportate le zone individuate per ospitare la struttura di stoccaggio di rifiuti radioattivi, di cui 21 nella Tuscia sui 51 totali - la Provincia ha fatto richiesta di accesso agli atti alla Sogin, «senza ottenere mai riscontro» rimarca Romoli che a tale proposito ricorda il ricorso presentato al Tar, sentenza attesa a breve. Intanto, prosegue il presidente «continua la fase di studio e osservazioni da parte del gruppo di tecnici ed esperti incaricati dal nostro ente. Documentazione che sarà poi portata in consiglio per l’approvazione».
Infine il parlamentino di Palazzo Gentili ha approvato, con il voto contrario di Luca Giampieri e Nello Campana di Fratelli d'Italia, il bilancio consolidato 2024 che si è chiuso con utile d’esercizio di 426mila euro.
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